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Ti mangi sempre le unghie? Allora sei un perfezionista (ma non è una bella cosa)

Secondo uno studio chi si mangia le unghie pretende troppo da se stesso e quindi è sempre in sbattimento. L'abitudine, in alcuni casi, dipenderebbe anche dalla noia

Tutti noi, anche solo una volta nella vita, ci siamo mangiati le unghie. Ci sta. Ansia, panico, attesa, nervosismo. Zac, via l’angolino dell’unghia. Zac, via una pellicina. Questa news, però, riguarda principalmente chi si mangia le unghie molto spesso. Chi ha un vero e proprio tic, una bad habit direbbe Ed Sheeran. E non solo perché non è igienico (di ‘sti tempi poi) e non è estetico. Secondo uno studio, questa mania tradirebbe un aspetto molto preciso del nostro carattere. Il perfezionismo.

Vi ci ritrovate, Imbruttiti dalle unghie rosicchiate? Qualcuno di voi per forza, anche perché a mangiarsi le unghie, secondo le ricerche, è la metà della popolazione. Uno studio pubblicato sul Journal of Behavior Therapy e Experimental Psychiatry (JBTEP) ha associato questa abitudine, che in gergo medico di chiama onicofagia, con un eccesso di aspettative nei propri confronti. Chi si mangia le unghie pretende troppo da se stesso e quindi è sempre in sbattimento. “Crediamo che le persone che hanno questo comportamento ripetitivo siano dei perfezionisti molto soggetti a frustrazione, impazienza e insoddisfazione se non riescono a raggiungere i loro obiettivi”, ha spiegato il doc Kieron O’Connor dell’Università di Montreal, tra gli autori dello studio. 

L’esperimento si è svolto così: sono stati presi 48 volontari mangiatori seriali di unghie. Ogni individuo ha preso parte a quattro sessioni, progettate per causare sentimenti di stress, rilassamento, frustrazione o noia. Tutti hanno poi dovuto rispondere a delle domande, per capire cosa c’era dietro quell’abitudine compulsiva. E niente, come anticipato è venuto fuori che tutti quelli che si sgranocchiavano le unghie avevano anche i tratti del perfezionista. Parliamo quindi di manie del controllo, ansia per l’organizzazione di piani dettagliati, fisse con l’ordine. E, ovviamente, estrema frustrazione quando non tutto riesce al top.

Sarah Roberts, un’altra autrice della ricerca, ha spiegato che “I risultati suggeriscono che gli individui che soffrono di questi comportamenti potrebbero trarre beneficio da trattamenti progettati per ridurre la frustrazione e la noia e per modificare le convinzioni perfezioniste”. Già, perché a spingere molti soggetti all’onicofagia non è solo l’ansia da perfezionismo, ma anche la noia. Ergo, mettetela così: next time che qualcuno vi rimprovera perché vi state mangiando le unghie dite loro che non è colpa vostra. Semplicemente vi stanno annoiando. Taaac! 

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