
Oh raga, roba grossa ieri in Galleria. Cinque attivisti di Ultima Generazione si sono fiondati dritti nel ristorante di Cracco in Galleria e hanno tirato fuori uno striscione della campagna "Il giusto prezzo" sedendosi per terra tra i tavoli.
E cosa volevano dire? "Siamo entrati in questo simbolo del lusso e dell’opulenza per ricordare che, fuori dai salotti dorati, c’è gente che lotta per sopravvivere. Mentre qui si brinda con champagne e si sgranocchiano antipasti da 50 euro l’uno, qualcuno si chiede perché chi lavora duro deve scegliere tra mangiare sano o pagare le bollette. È ora di rendere questo lusso impossibile da ignorare. Perché non è giusto che qua dentro un pasto, un pranzo, costi quanto un affitto".Bum!
Ma la richiesta a Cracco? Ancora più clamorosa: "Apri le porte del tuo ristorante ogni giovedì e offri pasti gratuiti a chi sta fuori dalla tua solita clientela. Fai vedere che la buona cucina può essere anche un atto di solidarietà." Praticamente un "Cena Sospesa", ma in versione deluxe.
E poi ancora: "La disuguaglianza non è un incidente, ma il risultato di precise politiche economiche mirate alla massimizzazione del profitto in ogni ambito della vita: casa, studio, cura, cibo, lavoro".
Come è finita? Polizia Locale sul pezzo, attivisti fatti uscire alla velocità della luce, Digos che prende nomi e cognomi e fioccano le denunce. Insomma, il messaggio è arrivato forte e chiaro. Ma la domanda vera è: Cracco risponderà o farà spallucce e tirerà dritto coi suoi piatti stellati?
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