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Ebbene sì, raga, questa è bella: i più felici non sono i giovani o i 40enni che cercano di far quadrare tutto (tipo il Tetris della vita tra lavoro, famiglia e bollette), ma proprio gli over 54. Sì, avete capito bene, quelli che a una certa hanno imparato a farsi scivolare tutto addosso. Invece, tra i 35 e i 54 anni, è un casino totale: figli da crescere, capi rompipalle, conti da pagare e ansie esistenziali a non finire. Altro che felicità.

Ma chi lo dice?

Lo studio arriva dall’Istituto Piepoli per Udicon, che ha messo insieme il primo "Indice della Felicità" basato su 500 interviste fatte a febbraio 2025. Domanda semplice e diretta: "Da 1 a 10, quanto ti senti felice?". Poi hanno fatto i calcoli e messo i punteggi su una scala da 0 a 100 per dare un senso a tutto.

E i risultati? Eccoli:

. il 37% degli italiani si dichiara molto felice (voti da 8 a 10) – Beati loro.
. il 26% invece sta proprio in bad trip (voti da 1 a 5) – E ci crediamo.
. Il resto? Sta nel mezzo, con una felicità "abbastanza alta". Insomma, galleggiano.

E cosa ci rende felici? Spoiler: i soldi aiutano, ma non sono tutto.

Perché è vero, avere più grana fa comodo, ma i veri motivi della gioia sono altri. Ecco la top 5 della felicità:

. Eventi positivi in famiglia – 36% (Tipo una cena senza scleri o drammi vari)
. Salute che migliora, tua o dei tuoi cari – 28% (Se stai bene te e stanno bene tutti, top)
. Amore e affetti che girano bene – 20% (Quando tutto fila liscio, è un’altra vita)
. Stabilità lavorativa – 13% (Un lavoro sicuro è l’unico modo per non impazzire)
. Più disponibilità economica – 13% (Se il conto in banca sorride, sorridi pure tu)

E la top 5 delle rotture di palle?

. Problemi di salute – 36% (Chi l’ha detto che i soldi fanno la felicità non aveva malanni)
. Finanze scarse – 24% (Fine mese che non arriva mai, praticamente una tragedia)
. Casini familiari – 22% (Litigate che neanche al GF Vip)
. Lavoro instabile o perso – 13% (Svegliarsi ogni giorno con l’incubo del licenziamento)
. Guerre e tensioni internazionali – 14% (Perché pure questo ci mancava, no?)

Ma quindi chi è felice e chi no?

Se si guardano le fasce d’età, il quadro è chiaro:

I più felici sono i giovanissimi (18-34 anni), con un bel 38% che vive in modalità "festa continua". Perché? Perché scoprono l’amore, fanno progressi negli studi e iniziano a guadagnare qualche soldino. Poi viene il disastro: quelli tra i 35 e i 54 anni arrancano con un misero 37% di felicità. E come biasimarli, con tutto il carico di sbatti che si portano dietro? E infine b, che si fermano al 32% di felicità piena. Perché? I problemi di salute cominciano a pesare di brutto.

Ma occhio, che gli over 54 compensano alla grande con la "felicità intermedia". Tradotto: equilibrio zen da chi ormai ha capito che prendersela serve a zero. I numeri parlano chiaro:

. I giovani abbastanza felici sono il 38%.
. I 35-54enni arrivano al 36%.
. Gli over 54 stravincono con un 48%.

E i più in botta?

. Giovani infelici: 24% (Conta in banca triste e futuro incerto, ci credo).
. Adulti infelici: 27% (Troppe responsabilità, troppe bollette, troppi pensieri).
. Over 54 infelici: 20% (Anche se con meno sbatti, la salute fa paura).


Secondo Livio Gigliuto dell’Istituto Piepoli, ci sono due cose che fanno strano: nonostante crisi economica e guerre, la felicità generale è ancora alta. I più felici sono proprio i meno giovani (che però sui social si lamentano pure se non trovano parcheggio). Forse, alla fine, dopo una vita di sbattimenti, impari davvero a goderti quello che hai e a non farti il fegato marcio per ogni cosa.

E chi l’avrebbe mai detto?

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