
Oggi parliamo di over 65, anche perché Milano - lo sappiamo - è assolutamente un paese per vecchi. Anzi, centenari. Allora raga, diciamocelo chiaro: a Milano, tra i nostri sciur e sciure over 65, c’è un problemino grosso come un Duomo. La prevenzione? Roba per pochi. Lo dice l'Osservatorio Sanità di UniSalute in collaborazione con Nomisma, che ha fatto due conti intervistando un po' di over 65 e i loro parenti. E i numeri sono brutti come il traffico della tangenziale alle 8 del mattino.
Solo il 42% degli over 65 milanesi si fa i controlli regolari. Ripeto: solo il 42%! E il bello è che un terzo di loro (il 36%) dice pure di stare più attento alla prevenzione rispetto a cinque anni fa. Ok, ci stanno provando, ma non basta. E sapete qual è il problema principale? Gli stessi milanesi over 65 dicono che la soluzione per migliorare la prevenzione sarebbe avere più visite mediche a domicilio. Perché diciamocelo: muoversi per fare un controllo può essere uno sbatti, e così tanti rinunciano proprio.
Ginnastica? Sana alimentazione? Ma per favore!
Parliamo di movimento. Perché il movimento è vita, dicono. Eppure qui abbiamo un bel 56% di over 65 che ammette di avere uno stile di vita sedentario. Praticamente per più della metà, la palestra è solo quella che fanno vedere in tv. E quelli che ogni tanto fanno un po’ di sport sono appena il 17%. Un deserto.
E mica va meglio sul fronte della dieta, eh! Solo il 40% dice di mangiare in modo sano ed equilibrato. Gli altri? Mah, probabilmente campano a cotoletta e Negroni. Se poi parliamo di evitare le robe tossiche come alcol e fumo, solo uno su tre (32%) ci sta attento. Gli altri? Brindano e accendono sigarette come se non ci fosse un domani.
I veri spaventi degli over 65? Altro che horror movie!
E poi ci si stupisce se i nostri over 65 hanno paura per il futuro. E mica per cose tipo "oh, mi aumentano l’affitto" o "il mio coinquilino russa". No, qui si parla di robe serie come perdere l’autonomia nelle attività quotidiane (50%) o peggio ancora diventare non autosufficienti (49%). Quasi la metà vive nel terrore di dover dipendere da qualcun altro per vivere decentemente. E il portafoglio piange pure qua: il 23% è preoccupato per i costi legati alle cure.
Le idee per il futuro: meno sbatti, più servizi a domicilio
E allora cosa si inventano i nostri sciur per cavarsela meglio? Beh, innanzitutto sognano servizi che riducano lo sbatti. Tipo? L’assistenza medica a domicilio (45%), perché così non devono fare lo slalom tra metro e bus per andare a fare un controllo. Un altro 25% apprezza l’idea della telemedicina, roba che con una videochiamata ti togli il pensiero.
E poi c’è chi sa che presto dovrà farsi aiutare dai familiari, quindi vorrebbe dei servizi di supporto per chi li deve gestire (29%). E non mancano quelli che si stanno già guardando in giro per una polizza sanitaria integrativa (24%), così almeno si dorme più tranquilli.
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