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Oh, ma quanto spinge la pet economy? Crescono le imprese dedicate ai nostri animali

La pet economy sta spaccando. E lo dimostra il giro d’affari che gli ruota attorno, con le sue quasi 27 mila imprese coinvolte soltanto in Italia.

La pet economy spacca.

Il successo del mercato dedicato ai prodotti per gli animali domestici sta crescendo anno dopo anno e deriva dal fatto che le nostre creaturine – cani, gatti, pesci, criceti, tartarughe e compagnia bella – per il 79% dei padroni sono membri importantissimi della famiglia. Lo dimostra un recente studio di Changes Unipol, elaborato da Ipsos. E in quanto tali vengono trattati da veri principi e principesse.

In Italia molte coppie preferiscono un cane a un bebè. Ci sta. Ora, non stiamo qua a farvi lo spiegone del come e del perché – it’s just for information – ma soprattutto per chiarirvi quanta rilevanza possa avere oggi un mercato come questo e perché i servizi per i nostri besty sono aumentati di parecchio.

Se già lo scorso anno si stimava di raggiungere nel mondo i 500 miliardi di bigliettoni verdi entro il 2030, le prospettive iniziano a farsi strada più che benone. Soltanto negli ultimi 5 anni, in Italia si è registrato un +32% per i servizi di cura, con oltre 1.400 new opening, e si è arrivati a un +39% per quelli veterinari. Interessante osservare la redistribuzione delle attività: in dieci anni le imprese dei servizi di cura sono quasi raddoppiate (+90,1%). Sono diminuite invece le imprese della vendita di animali (-10,6%) e di prodotti per animali (-10,6%). Va malino anche l’allevamento di conigli (-21,6%) e il commercio all’ingrosso di mangimi (-34,3%). Il settore che sta spaccando sul serio è invece quello degli alimenti per animali domestici (+28% dal 2019), con cibi sempre più personalizzati e di alta qualità. 

Si va dalla toelettatura personalizzata, al pet-sitting, alle tecniche di agopuntura, alla fisioterapia, fino a dei wellness center per cani. Insomma, tutto per i nostri adorati cucciolini: guai a fargli mancare qualcosa. Se non abbiamo figli, qualcuno dovremo pur viziare, no? L’alimentazione è il must della pet economy: vanno forte prodotti premium, biologici e, ovvio, la personalizzazione. Pensate che tanti si rivolgono a nutrizionisti veterinari. Vabbè, amiamo.

Fun fact: la Lombardia è in pole con 3.860 imprese dedicate a prodotti per animali domestici, seguita dalla Campania (2.871), e il Lazio (2.770). Se il Nord è specializzato tra allevamenti di conigli in Veneto e servizi di cura in Lombardia ed Emilia-Romagna, il Sud invece sfoggia il primato nel retail di animali di small size, con Campania e Sicilia. Un po’ per uno.

La pet economy è una vera e propria industry che sembra avere la strada spianata. Perciò, cari imbruttiti, volete aprire un’attività ma ancora non avete idea di cosa? La risposta ce l’avete sotto gli occhi. Non vi resta che cavalcare la wave.

Autrice: Martina Gallazzi

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