Vento d’estate, andare al mare o che fare?
Durante questa maledetta primavera i dubbi sulla summer 2k21 ci assalgono. Le chat di Whatsapp, le videocall, ma anche gli aperitivi nei dehors all’aperto (pure quando piove) pullulano di confronti sul tema, talvolta molto accesi. Cosa potremo fare (o non fare) durante l’estate che sta arrivando?
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Da una parte schierati quelli che sostengono che potremo fare quel cacchio che ci pare; viaggiare in Italia o all’estero e pure prendere uno SpaceX direzione Marte. Dall’altra parte del plexiglass altri personaggi certi che si potrà soltanto scaricare un’app, accessibile tramite SPID, per prenotare pochi posti limitati all’Idroscalo; per tutti i rimanenti scatterà il mercato nero del balcone (affittare un terrazzo a Gratosoglio costerà più di un trilocale in Brera, sappiatelo).
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Ovviamente se le opinioni sono così polarizzate anche la messa a terra delle idee si divide tra due punti di vista diametralmente opposti, abbastanza trasversali fra le popolazioni sociologiche di Imbruttiti e Giargiana.
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Ci sono, infatti, i super organizzati che hanno già prenotato tutto (chi può anche con il bonus vacanze) certi che il Covid non romperà i maroni e che è meglio non lasciarsi fregare i posti migliori.
Tutta un’altra musica per gli attendisti, che per paura di ritrovarsi in mano paccate di voucher che rollano in continuazione sino al 2028, aspetteranno le ultime valutazioni del CTS e i dati del generale Figliuolo rimandando a una decisione last minute, perchè siam finiti già troppe volte in zona rossa…
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Nel mezzo troviamo parecchie varianti minori sul tema: gli epidemiologi homemade che incrociano ogni giorno il file excel del piano ferie con proiezioni dei dati sui contagi, inserendo le X dove stimano i punti di minimo della curva; ci sono poi quelli che buttano la palla in calcio d’angolo prenotando random qualche location a cancellazione gratuita, diversificando tra mare, montagna, lago, tutto negli stessi giorni. Anche se siete multitasking non avete ancora il dono dell’ubiquità, quindi prima di scoprire l’addebito di K di penali con l’estratto conto di settembre, ricordatevi di disdire nei tempi previsti!
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Quelli che la sanno più lunga si portano avanti cercando di riservare slot di tamponi con mesi di anticipo, perché se per molte destinazioni sarà richiesto il green pass da metà luglio in poi i centri che fanno test saranno più affollati della spiaggia di Gallipoli.
A tutto ciò si aggiunge l’incognita del vaccino. Ogni giorno sentiamo parlare di milionate di dosi, toccherà anche a noi un santo giorno o no? Il concetto di entro l’estate così tanto sbandierato, può voler dire molte cose. A Milano se dici entro l’estate significa entro il 31 luglio, ma non credo ci sia speranza. Sicuramente, con la sfiga che mi ritrovo, io mi dovrò presentare il 15 agosto alle ore 12 in un qualche tendone con quaranta gradi e un’umidità al 1000 per cento. La grigliata si potrà fare comodamente sull’asfalto fuori dal centro vaccinale mentre si aspetta il proprio turno. Se non ti presenti vai in coda, sì sull’Autostrada per la Liguria!
Ci sono poi le cerimonie arretrate da smaltire. Le nozze, non celebrate lo scorso anno, di coppie non scoppiate tra un lockdown e l’altro si ripresentano puntuali. Mica si può di nuovo rimandare, no? Ok, ma proprio il penultimo weekend prima delle ferie? Roba che se scoppia un focolaio da cerimonia si finisce tutti in quarantena con la car già piena di bagagli. Da evitare come la peste! Inventate una scusa tipo che siete a fare smart working in Molise…
Ok, ma siamo ottimisti. Mettiamo di riuscire a partire e a raggiungere la tanto agognata meta vacanziera. Ci potremo comportare come lo scorso anno oppure sarà tutto più difficile? Come direbbe Burioni da Fabio Fazio, non lo sappiamo ancora. Il grande boh!
Insomma, non ci resta che sperare in una summer di sole precauzioni e non anche di buie restrizioni. Perchè il sogno di una notte di mezza estate, con il coprifuoco, potrebbe diventare un incubo!
