Skip to content
Chiara Ferragni: affari sempre più in crisi, ma lei dorme serena su un patrimonio di 25 milioni / Milano “nuova capitale mondiale dei super-ricchi e sempre più inaccessibile per i cittadini comuni”. Lo dice il Financial Times / L’impero di Giorgio Armani: yacht, ville, auto e un patrimonio da 12 miliardi / Incredibile ma vero, Milano non è la città universitaria più cara se si parla di affitto: ecco chi c’è in pole / Non solo moda: cosa ci ha lasciato Giorgio Armani in eredità / I libri di scuola costano sempre di più, ma il Governo sta pensando di renderli detraibili / Il rientro dalle ferie vi manda in sbatti? Fate parte del 45% di italiani che soffre di post-holiday anxiety / Le dimensioni non contano: 7 micro locali Milano che spaccano / Addio Giorgio Armani: se ne va il Re della moda, il più grande di tutti / Il ristorante Trippa di Milano chiude nel weekend: «Incassiamo meno ma stiamo con le famiglie e siamo più felici» / Chiara Ferragni: affari sempre più in crisi, ma lei dorme serena su un patrimonio di 25 milioni / Milano “nuova capitale mondiale dei super-ricchi e sempre più inaccessibile per i cittadini comuni”. Lo dice il Financial Times / L’impero di Giorgio Armani: yacht, ville, auto e un patrimonio da 12 miliardi / Incredibile ma vero, Milano non è la città universitaria più cara se si parla di affitto: ecco chi c’è in pole / Non solo moda: cosa ci ha lasciato Giorgio Armani in eredità / I libri di scuola costano sempre di più, ma il Governo sta pensando di renderli detraibili / Il rientro dalle ferie vi manda in sbatti? Fate parte del 45% di italiani che soffre di post-holiday anxiety / Le dimensioni non contano: 7 micro locali Milano che spaccano / Addio Giorgio Armani: se ne va il Re della moda, il più grande di tutti / Il ristorante Trippa di Milano chiude nel weekend: «Incassiamo meno ma stiamo con le famiglie e siamo più felici»
CONDIVIDI:
Link copiato!

Lo stress da lavoro fa più male del fumo passivo: lo dice la scienza

Altro che pausa caffè e ping pong in sala relax: lo stress da lavoro vi sta mangiando il fegato, la salute mentale e pure i risparmi. E sì, ve lo dice la scienza.

Lo stress da lavoro, quello vero, quello che si insinua tra una deadline impossibile e la chat del capo alle 23.56, è un nemico subdolo che vi consuma piano piano. Non è solo una scocciatura o una questione di stanchezza cronica: è una bomba a orologeria per la vostra salute, che ticchetta ogni giorno tra una riunione e l’altra. Secondo uno studio dei professori Jeffrey Pfeffer (Stanford) e Joel Goh (Harvard), pubblicato su Behavioral Science & Policy, lavorare in condizioni tossiche può essere tanto dannoso quanto respirare fumo passivo.

Gli studiosi hanno analizzato 228 ricerche e ne è uscito un quadro che, se siete seduti, meglio così: orari massacranti, mancanza di controllo sulle proprie mansioni, precarietà cronica e pressione continua sono tutti elementi che vi portano dritti dritti a stare da schifo. Se vi sentite sempre con la testa che scoppia, le energie sotto le scarpe e la voglia di mollare tutto per aprire un chiringuito in Salento, sappiate che non è solo un vostro problema personale: è il sistema che vi sta triturando.

Percepite l’instabilità lavorativa come un’ombra costante sulla vostra testa? Allora sappiate che la probabilità di sentirvi in condizioni di salute pessime aumenta del 50%. Siete sommersi da carichi di lavoro insostenibili e tocca fare le acrobazie per stare dietro a tutto? Rischio malattie su del 35%. E se passate più tempo in ufficio che con vostra nonna a Natale, vi beccherete pure un bel +20% di rischio di morte prematura. Lo studio non fa un confronto diretto, ma suggerisce che le conseguenze di un ambiente professionale di mer*a possono essere persino più gravi di quelle legate al fumo passivo.

Lo sappiamo, è una mazzata. Ma serve dirle, ‘ste cose.

E poi c’è l’altro lato della medaglia, quello che brucia pure il conto in banca. Secondo l’Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro (EU-OSHA), ogni anno in Europa lo stress lavorativo e i problemi mentali che ne derivano costano la bellezza di 240 miliardi di euro. Di questi, il 57% è legato a una perdita di produttività dovuta alle assenze per malattia. In pratica, lavorate troppo, vi ammalate per colpa del lavoro, e l’azienda perde soldi. Geniale, no?

E quando si supera il limite e si arriva al burnout, la situazione fa ancora più paura. Parliamo di un vero crollo psicofisico: ansia a mille, insonnia, distacco totale da ciò che fate, tristezza… insomma un disastro. In Italia, lo stress lavoro-correlato è riconosciuto come rischio professionale: le aziende dovrebbero valutarlo e prevenirlo, anche se molte fanno finta di nulla finché qualcuno non crolla. Ma la legge parla chiaro: tutelarvi è un loro dovere.

E voi ricordatevi che vivere per lavorare è il modo più veloce per non vivere affatto

Autrice: Francesca Tortini

CONDIVIDI:
Link copiato!