Chiudi video
close adblock Il Milanese Imbruttito

Disabilita l'adblock

Ué grandissimo! Ti piace leggere i nostri articoli?
Allora non fare il giargiana, disabilita l’adblock
(così fai girare l’economia, taaac)!

close adblock Il Milanese Imbruttito

Ti ho beccato Giargiana!

Disabilita l’adblock (così fai girare l’economia, taaac)!

Ok

News
caffe-amaro

Il magazine Food & Wine, skillato in fatto di enogastronomia, ha piazzato una top 10 delle migliori città per vivere un’esperienza unica legata al caffè. Tra Melbourne, Tokyo e Seul c’è anche Milano, che si è beccata un posto d’onore (precisamente, il sesto) grazie alla sua capacità di unire l’eleganza, la tradizione e la botta di coffee in un solo colpo.

Ma andiamo con ordine, che questa non è una lista a caso: il ranking parte dalle valutazioni della Specialty Coffee Association, tutto valutato – dalla qualità del chicco all’aroma, fino all’esperienza sensoriale.

Che l’Italia sia la patria del caffè non serve nemmeno dirlo. Da Trieste fino a Napoli, dove il caffè è un rito sacro tipo messa delle 8, la tradizione è forte. Però... nella top 10 c’è entrata Milano. La City ha infatti preso il rito della tazzina e l’ha remixato in chiave design, qualità e innovazione. Tra locali come Cafezal, Orsonero, Nowhere e Taglio, è partito l’assalto alla vetta mondiale del caffè figo. E no, non stiamo parlando solo di locali per hipster con i baffi a manubrio: qui il caffè è roba seria.

E nel mondo?

Cioè, considerate che in questo club super exclusive ci sono posti che del caffè hanno fatto una filosofia. Prendete Melbourne, ad esempio in Australia ci sono i locali tipo Higher Ground e Industry Beans, dove dentro trovate interi menù di caffè. E poi c’è Copenaghen, pulito, minimale, legno chiaro, atmosfera hygge e caffè tostato in modo super leggero. Oppure Amsterdam, che ha detto “basta coffee shop”, e ora ti propone caffè tostati da donne imprenditrici con lauree in biochimica e locali che fanno anche formazione.

E che dire di Londra? Qui si va da Prufrock, dove già dieci anni fa servivano espresso single origin prima che in Italia imparassimo a pronunciare "flat white", fino a Colonna, che sembra più una galleria d’arte del caffè. Ma attenzione, che ci sono anche città che stanno emergendo con prepotenza. Seul, per esempio: in Corea il caffè è il nuovo clubbing. Ci sono brand come Anthracite, che hanno creato spazi pazzeschi in ex fabbriche, con caffè tostati in loco. Mica male, eh.

Tokyo? Ne vogliamo parlare? Qui ogni dettaglio è calibrato. Se entrate da Glitch o Leaves Coffee, scordatevi lo "short espresso": vi fate un viaggio spirituale nella monorigine.. E attenzione anche a Città del Capo, che in pochissimo tempo si è messa in mostra con caffetterie che uniscono design da film steampunk a miscele di chicchi africani super unique.

E se vi capita qualcuno che ancora dice “a Milano il caffè non è buono”, voi offritegli un pour over monorigine fatto al minuto. Poi vediamo se parla ancora.

Autrice: Francesca Tortini

 

Seguici anche su Instagram, taaac!


Vai all'articolo precedenteIndietro
Il Milanese Imbruttito