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Dalla provincia friulana ai riflettori di Violetta, fino ai microfoni di Radio 105, Lodovica Comello oggi è una milanese adottiva con le idee chiare e un podcast in tasca. Come racconta in un'intervista al Corriere della Sera, l'attrice e conduttrice ama molto Milano, ma non si risparmia quando c’è da dire le cose come stanno. Soprattutto su sicurezza, parchi per bambini e il delirio immobiliare che fa scappare pure i più affezionati.

Dalla valigia di cartone alla city

La Lodo (per gli amici) arriva a Milano nel 2009, post-maturità scientifica. Si presenta al M.A.&S. in via Meucci, accademia artistica scoperta online. Si fa accompagnare dal papà in treno: «Non credo pensasse che mi avrebbero presa. Invece: sorpresa. E mi sono trasferita».

Le prime settimane? Altro che sogni e jet set: «Cercavamo casa in zona Città Studi. Le agenzie ci hanno mostrato una serie impressionante di stamberghe, al limite del fatiscente. Ciondolavamo in strada pensando: davvero Milano per noi offre questo?». Poi l’annuncio miracoloso in via Settembrini: «Colpo di fulmine. Quel primo alloggio lo chiamiamo ancora oggi “l’Eden”».

Affitto? Una cifra oggi quasi mitologica: «Trecento euro a testa. Ora il mercato è diventato respingente, ho amici che hanno deciso di andarsene per i prezzi fuori controllo».

Oggi vive all’Isola. Ma con un figlio piccolo...

Dopo anni di sbattimenti e valigie, oggi Lodovica si è stabilita in zona Isola: «Nel 2017 ho comprato casa con mio marito. Poco dopo i prezzi si sono impennati. Fortuna? Tempismo». Ma da mamma, qualcosa ha iniziato a scricchiolare nel suo rapporto con la città: «Sono affezionata a Milano, non la lascerei mai. Tuttavia con Teo, nato 5 anni fa, ho fatto fatica ad abituarmi all’idea di frequentare sempre quei tre parchetti: sono cresciuta in un contesto campagnolo e vorrei più verde».

E anche dove il verde c’è, il problema non manca: «La Biblioteca degli Alberi è bellissima, ma purtroppo la zona con il cerchio delle altalene è off limits: i bambini non hanno posto perché lo spazio è occupato da gang di ragazzi. Molti genitori hanno smesso di frequentarlo».

E su Gae Aulenti, una delle zone simbolo del “nuovo lusso milanese”? «Passavo spesso, ora con Teo evito. Non mi sento al sicuro, nemmeno al sabato pomeriggio che in teoria sarebbe un momento tranquillissimo».

“Violetta” e oltre: «A volte non mi prendevano sul serio»

Sì, Lodovica è ancora quella di Violetta, ma la sua carriera ha fatto tanta, tantissima strada: Radio 105, Italia’s Got Talent, podcast, musica, teatro. Eppure, scrollarsi di dosso l’etichetta non è stato facile: «Ho sentito commenti del tipo “Ha recitato in Violetta, adesso cosa vorrebbe fare?. Non è stato bello. Quel ruolo mi ha dato tanto, ma ci sono stati momenti in cui mi ha creato difficoltà. Quando volevo fare cose mie è capitato che non venissi presa sul serio».

Ora però si è ritagliata una sua fetta di pubblico più maturo, anche grazie a L’Asciugona, il podcast che ha sfondato: «Ci tengo molto. La gravidanza è sempre infiocchettata e io invece volevo parlarne senza filtri. Il titolo l’ho tagliato su di me: parlo molto, in libertà, di tutto».

Il piano B? La laurea (che non ha)

Oggi è una professionista affermata, ma un cruccio ce l’ha: «Vorrei una laurea, per avere un piano B. In questo lavoro “si sta come d’autunno sugli alberi le foglie”, non sai quanto durerà, se verrai scelta. È un messaggio che tengo a trasmettere anche a Teo: tieniti aperte più porte possibili».

Save The Children e il debutto a Quarto Oggiaro

Non solo showbiz. Lodovica è anche testimonial di Save The Children e sostiene i “Punti Luce”, spazi educativi gratuiti per bambini e ragazzi: «Da quando sono diventata mamma volevo fare qualcosa per gli altri. Il mio pubblico è molto giovane, quindi ho scelto di impegnarmi contro la dispersione scolastica. È cominciato tutto a Quarto Oggiaro. È un centro importante. E poi è nella mia città o, meglio, nella città che mi ha adottato e ne sono stata orgogliosa».

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