Brutte notizie per quelli con il cash alert sempre in mod on che reagiscono in maniera pavloviana alla vista di un Rolex. Ormai monili del genere sono roba per quei poveracci dei ricchi. Quelli invece che giocano un altro campionato hanno un nuovo status symbol, la vita eterna: devono aver sentito il proverbio “voi avete gli orologi, noi abbiamo il tempo”, e ora vogliono prendersi pure quello. Ovviamente, stiamo parlando della prima classe dei paperoni del mondo, quelli che si contano sulle dita di una mano e i cui nomi sono conosciuti a tutti: Altman, Bezos & friends, a cui si sono aggiunti personaggini tipo Xi e Putin, presi anche loro da FOMO da immortalità.
Ora, la cosa non è nuova, i faraoni avevano la stessa ambizione quattromila anni fa. L’unica differenza è che questa fantastica tecnologia che ci consente di farci arrivare a casa un arancino alle tre di notte potrebbe avercele davvero le potenzialità per regalarci una vita lunga e in salute. Quello che fino a ieri era fantascienza, superstizione, illusione, utopia (insomma, cazzate), oggi è diventato ricerca, sperimentazione, tecnologia, visione (insomma, figate). La prima volta ci è andata bene (ci mancava pure Ramses fra i maroni) ma a questo giro magari i potenti ce la faranno davvero a campare oltre un secolo, e forse è questo che ci spaventa davvero.
Il business russo
Il settore si chiama Longevity biotech ed esploso negli ultimi anni. Le start-up ci si sono buttate perché di vecchi ce ne saranno sempre di più e sperano di farci un mucchio di soldi; i governi figuriamoci, dato che non avranno più abbastanza risorse per curare tutti e sperano di risparmiarli, e i ricconi molto probabilmente perché ci credono. Non per filantropia, ovviamente, bensì perché per spendere tutto quello che hanno guadagnato una vita non basta, e in qualche modo devono correre ai ripari.
L’hype è salito dopo il labiale rubato a Putin mentre suggeriva a Xi come trapiantarsi organi all’infinito. “Dove sono finite quelle belle conversazioni di una volta fra vecchi tromboni, su palazzi, armi e auto?” direte voi. Già: perché non si occupano di togliere di mezzo qualche oppositore come fanno tutti i leader antidemocratici che si rispettino? Niente, ora dobbiamo stargli dietro con questa fissa, e se voi a lavoro vi sentite stressati e rischiate il burn out, pensate ai loro scienziati che invece rischiano il burn e basta.
Perché sì, in Russia il progetto è parecchio serio, e un botto di gente ci ha messo dei bei soldoni. Gli amici oligarchi hanno contribuito profumatamente alla fondazione del programma che si chiama come un film di James Bond: Regolazione dei processi di rinnovamento delle cellule del corpo, guidato dalla dottoressa Vorontsova. Ah, se per caso vi venisse in mente di candidarvi per quella posizione, sappiate che la signora è anche figlia di Putin, quindi fate application solo se anche voi possedete questa qualifica. Inoltre, on board ci sono anche gli sciamani della tundra, che hanno dato un prezioso contributo proponendo l’antico rituale del bagno di corna di cervo, a detta loro benefico per cuore e pelle. Non si sa se funziona per gli umani, di sicuro non funziona per i cervi.
Il business americano
Mentre da quelle parti la fantasia va a ravanare in un immaginario mistico-fiabesco, dall’altra parte dell’oceano l’ispirazione è più sci-fi holliwoodiana, con una bella differenza anche di investimenti, dato che degli 8,4 miliardi di dollari che girano nel settore, l’84% è in mano a start-up made in Usa. A guidare la giostra però ci sono sempre di mezzo i soliti tre o quattro, a partire da Bezos, che dopo averci fatto guadagnare un sacco di tempo risparmiandoci le code nei negozi, a quanto pare vuole donarcene dell’altro da passare stando a casa a ordinare ancora di più su Amazon. La sua start-up Altos Labs punta a riprogrammare le cellule per farle ritornare più giovani. Per adesso ha già speso tre miliardi di dollari per farla funzionare (un po’) sui topi. Piano piano, tanto tempo ce n’è.
Nella corsa c’è anche Sam Altman, il boss di OpenAI, con un’altra start-up che si chiama Retro Biosciences. Il suo sogno forse è più realizzabile, perché si basa sulla speranza di migliorare tutti quei parametri che ci sforziamo quotidianamente a sballare con le nostre giornate piene di scazzi, smog, Negroni e vida loca. Invece di aggiungere anni, Altman vuole aumentare gli anni in salute, ritardando il momento fatale in cui il nostro corpo soccomberà alle piaghe di grasso addominale, fegato spappolato, polmoni abbrustoliti, cervello in pappa. Il sogno insomma è eliminare la vecchiaia, e se non ce la fa lui che ha l’intelligenza artificiale come stagista, chi può farcela? Forza Sam, siamo tutti con te.
In generale le start up si dividono in due grandi categorie che lavorano su aspetti diversi. Ci sono quelle che puntano su terapie anti-aging come Rubedo Life Sciences, che mira ad eliminare le cellule invecchiate con l’intelligenza artificiale, e poi ci sono quelle che sperano nel colpo grosso, fra cui c’è anche Calico, che fa capo a Google, e che lavora sulla riprogrammazione epigenetica. Musk si conferma come sempre una voce fuori dal coro, tirandosi fuori dalla mischia dopo aver detto che “le persone devono morire per garantire il progresso della società”. Va a finire che sarà lui ad accompagnare tutti i suoi amichetti che speravano di durare più dei rotoloni Regina.
Ci prova anche Donald Trump
E Trump? Non penserete mica che stia a guardare. Peter Thiel è una delle figure più influenti del suo cerchio magico, startupper di successo in Paypal e Palantir, pensatore inclassificabile, futurista e reazionario, autore di libri controversi intrisi di un transumanesimo radicale e di una pseudo religiosità latente che non potevano non conquistare le grazie di The Donald. Negazionista, catastrofista, ultranazionalista, ha definito Greta Thumberg “l’Anticristo”, e a sua volta è considerato “l’uomo più pericoloso del mondo”, perché è autorizzato a sussurrare all’orecchio del presidente degli Stati Uniti stuzzicandolo sugli argomenti che piacciono tanto ai suoi amici potenti. Sua è la frase: “probabilmente la maggior forma di disuguaglianza umana è fra chi è vivo e chi è morto”, e la soluzione a questo problema ce la darà la tecnologia, che in un futuro non troppo lontano si fonderà con un nostro corpo rendendoci immortali. Nell’attesa di capire cosa dovrebbe esserci di così tanto figo nel passare l’eternità in simbiosi con un frullatore, qualcuno aveva fatto girare la voce che Thiel fosse a capo di una cricca di ricconi – fra cui ovviamente Trump – che per ridurre l’età biologica si sottoponeva a trasfusioni di plasma di ragazzi giovani, una news non verificata che a livello di fakeaggine mettiamo al pari del sangue di cervo.
Prepariamoci allora ad un futuro da incubo pieno di vecchi che proprio non ne vorranno sapere di levarsi di torno. Provate a immaginare: strade infestate da umarell, uffici postali strapieni di gente in coda, nonni pronti a dire la loro su cose di cui non sanno niente, ispettori delle scale condominiali continuamente in servizio, tutti lì a scassare i maroni fino alla fine dei tempi. Però con la faccia da giovani. Il peggio, del peggio, del peggio. Oppure no dai, siamo ottimisti. Andrà a finire che questi geni spenderanno miliardi di miliardi per scoprire quello c’è scritto in un numero qualsiasi di Cucina Naturale: cinque porzioni di verdura al giorno, poca carne, attività fisica leggera, non uscire nelle ore più calde, bere tanta acqua. Oppure, quello che abbiamo imparato da piccoli: “Sai perché mio nonno è campato cent’anni? Perché si è sempre fatto i c**** suoi”.
Autore: Francesco Cellini









