La Milano del futuro parla la lingua dell’innovazione: è quello che è emerso durante il primo dei tre incontri organizzati dal Comune di Milano su Milano 2030, Una città connessa, inclusiva ed attrattiva. Gli obiettivi della city nei prossimi 12 anni? Verde pubblico, case accessibili, attenzione alle periferie, innovazione e crescita delle università: parole chiave importanti ed estremamente ambiziose, ma necessarie per una città che – come ha comunicato l’Assessore all’Urbanistica, Verde e Agricoltura Pierfrancesco Maran – nel 2030 raggiungerà il milione e mezzo di abitanti.
Milano 2030 è però anche attenta al tema delle Università, che in dieci anni hanno registrato una crescita dell’8% : dalla Bicocca alla Bocconi, fino all’Humanitas, i progetti di nuovi campus renderanno la città (sempre più) simile ai modelli americani. Alcuni interventi porteranno inoltre la firma di celebri architetti, come il nuovo campus di architettura del Politecnico, disegnato da Renzo Piano: un vero e proprio restyling la cui fine lavori è prevista nel 2020 (e per cui ce la meneremo anche un po’).
Quella di Milano 2030 è un’idea che ha già iniziato a prendere forma, e che tocca molteplici ambiti: dalla mobilità all’urbanistica, dall’istruzione al lavoro, la cui occupazione è finalmente tornata ai livelli pre-crisi. «La volontà di cambiamento della città, che sta già vivendo un momento molto positivo, dovrà necessariamente essere supportata da ogni tipo di competenza. C’è un tempo per la discussione, un tempo per la decisione e uno per l’implementazione», ha concluso il sindaco Sala. In attesa di vivere in prima persona i nuovi cambiamenti della città, non ci resta che attendere fiduciosi e goderci una trasformazione che, di fatto, è già in atto. E speriamo non si fermi!
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