In origine, narrano le antiche scritture, c’era solo il comunissimo selfie, rimpiazzato a sua volta nel corso degli anni dal belfie: l’autoscatto che, come soggetto principale, mostrava il lato b in tutta la sua poderosa – o meno – magnificenza.
La teoria dell’evoluzione però non si è posta un freno, e a quest’ultima si devono le sue successive – e spesso assurde – declinazioni. Dal glasspool belfie, sederi schiacciati contro le pareti di piscine, al jelfie, la variante in salto che mostra la propria spiccata atleticità, all’acculturatissimo shelfie, ossia il sedere circondato da librerie e scaffali.
Abbiamo dunque capito che oltre alla materia prima, è importantissima la location. Quella del 2019 è un po’ il sunto delle edizioni precedenti che puzza di trita e ritrita. Ma che ci possiamo fare?
Parliamo del belfie shelfie, che nella sua estrema semplicità vince il titolo di scatto dell’estate. Consiste nel posizionare in maniera sexy il proprio lato b con tanto di piscina mozzafiato al tramonto, resort extra lusso al chiaro di luna, piscinetta gonfiabile di casa o parcheggio dell’Idroscalo che sia come sfondo.
Insomma fate un po’ come più il portafogli permette!
Punto fondamentale è che le lo scatto ricordi il famigerato emoji della pesca, o in questa sua versione estiva, le conchiglie de La Sirenetta (shell-fie).
Un caloroso grazie alle influencer che ci regalano nel feed queste piccole grandi gioie estive.
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