Sono anni che ve lo diciamo. A pensarci bene lo stiamo ripetendo da prima che qualsiasi dato oggettivo supportasse la nostra tesi, ma l’amore, a volte, può essere tale da plasmare la realtà a nostro piacimento.
A Milano si vive che è una bellezza, il grosso problema è che se ne stanno accorgendo tutti. Anche quelli che fino a pochi anni fa blateravano “sì, ma quanto è bella Roma”, “Sì, ma la pizza a Napoli” e giargianate varie.
La rivista ItaliaOggi ha in questi giorni pubblicato, in collaborazione con l’Università La Sapienza, la 21esima edizione della classifica delle città del Belpaese in base alla qualità della vita.
Come siamo andati? Beh, per usare un’analogia sportiva, potremmo dire che è partita la remuntada.
Ci eravamo salutati con un 55esimo posto, risultato di per sé già soddisfacente considerato come queste graduatorie premino storicamente i centri medio-piccoli. Un piazzamento che avrebbe soddisfatto molti ma non Milano, che si è ripresentata invece in quest’edizione migliorata di ben 26 posizioni: 29esimo posto.
Una scalata così impressionante non si vedeva dai tempi di Pantani, e immaginarsi Beppe Sala in calzoncini attillati scalare il Mottarone strappandosi la bandana è poesia istantanea.
Sono vari gli elementi presi in considerazione che hanno consentito al capoluogo lombardo di raggiungere questo risultato: dal reddito annuale medio pro capite all’importo medio delle pensioni, dalla ricchezza patrimoniale al numero di start up, passando poi per la qualità della formazione e tasso di occupazione.
Non per rigirare il coltello nella piaga, ma Roma si è classificata al 76esimo posto, così tanto per gradire.
Torna Trento invece in testa alla classifica, seguita da Pordenone, Sondrio, Verbania, Belluno, Aosta, Treviso, Cuneo, Udine e Bolzano. Tutte, come detto in precedenza, realtà medio piccole del Nord Italia in una classifica a forte trazione settentrionale (si salvano solo Matera e Potenza), ma è solo questione di tempo…
Stiamo arrivando Trento, e siccome siamo persone per bene anche al volante, ci prepariamo a mettere la freccia.
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