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Food&drink
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Prima di iniziare a parlare di panettoni artigianali fantastici, occorre fare tre doverose premesse. La prima: di panettoni artigianali appunto si parla, se però dobbiamo andare sull’industriale ovviamente non siamo sfiorati dal benché minimo dubbio. Tradotto, tra i panettoncini dell’Imbruttito feat. Vergani disponibili all’Esselunga e i nostri classici panettoni – sempre firmati Vergani – in vendita negli ODSTORE del nord d’Italia, su quel fronte dovremmo essere a posto. La seconda: in questo articolo non troverete nomi come Marchesi, Cova, Sant Ambroeus. Perché? Perché li conoscete già, teste, quindi ci sembra più giusto dare spazio a realtà non ancora note a tutti. La terza: da metà novembre a oggi abbiamo assaggiato circa una decina di panettoni artigianali, e quelli inseriti nella lista sono a nostro parere una spanna sopra agli altri. Non ci siamo fidati alla cieca di comunicati stampa, non abbiamo fatto favori, siamo stati incorruttibili: l’elenco che leggerete non è una classifica, ma rispetta l’ordine temporale in cui vari dolci natalizi sono stati testati. Ok, premesse esaurite: pronti a tuffarvi in un mare di farina, uova, burro e frutta candita?

Il Panmandarino di De Vivo

Ben vengano variazioni riuscitissime sul tema come quelle di De Vivo, storica pasticceria di Pompei! Qui l’impasto lievitato – soffice e umidino al punto giusto – con ripieno di ganache allo yogurt, è arricchito con pasta di mandarino, scorza di mandarino candito e infuso di mandarino; la copertura invece è al cioccolato bianco, giusto per aggiungere un ulteriore strato di bontà a un dolce già di per sé delizioso. Chi scrive non è una grande fan degli agrumi, ma in questo caso l’eccezione è d’obbligo: non assaggerete molti panettoni artigianali in grado di eguagliare quello di De Vivo, quindi correte al settimo piano della Rinascente in piazza Duomo o accattatevillo online, sul sito della pasticceria.

Il panettone allo strudel di Marlà

Personalmente amo tantissimo questa pasticceria aperta da poco più di un anno in corso Lodi: i ragazzi sono super gentili, le brioche squisite e in molti sostengono che i loro maritozzi siano i migliori della città. Questo Natale hanno pensato bene di cimentarsi con il panettone, e il risultato non lascia affatto delusi: se vi piacciono le mele e i dolci alle mele, non potete assolutamente perdervi il loro panettone allo strudel con mela candita, cannella, uvetta e marsala. L’impasto è fatto con lievito madre, vaniglia Tahiti e Bourbon, tuorli a pasta gialla per conferire un colore più acceso; oltre appunto alla versione allo strudel e al tradizionale (con arance candite e uvetta) troverete anche la variante con cioccolato e arancia, ai marron glacé, con ananas e pinoli. Che se tanto mi dà tanto, saranno tutte ugualmente deliziose.

Il panettone di Davide Longoni

Se è vero che ognuno di noi ha il suo idolo personale, il mio è Davide Longoni. Il panificio di via Tiraboschi (e le altre due sedi in piazza Santa Maria del Suffragio e in via Bronzetti, con l’insegna Pane Terra) è uno dei miei posti preferiti di Milano, e da tempo cullo il desiderio di viverci dentro. Bando alle ciance, il panettone di Longoni è – ovviamente – incredibile: lievito madre, farina non troppo bianca, uova, burro, miele, zucchero, sale, frutta candita, senza conservanti o emulsionanti, con l’inconfondibile aroma ottenuto grazie alla scorza d’arancia e alla bacca di vaniglia del Madagascar. Se siete stufi del tradizionale e volete avventurarvi lungo strade meno battute, optate per la versione con cioccolato fondente Colzani e arancia: a casa mia è durato due giorni.

Il panettone di Andrea Tortora

Quando l’anno scorso un amico me lo fece assaggiare non ci potevo credere: un panettone artigianale non poteva essere così buono. E invece. Giusto per essere sicura, ho ripetuto l’esperienza (sì, perché è davvero un’esperienza) pure pochi giorni fa e confermo a pieno titolo quanto sopra: quello di monsieur AT Patissier – con la sua trama soffice ottenuta grazie al sapiente impiego del lievito madre, arricchita con canditi fondenti e uvette polpose e ricoperta da granella zuccherina e mandorle croccanti – ve lo sognerete pure di notte. Lo trovate racchiuso nell’elegante confezione metallica nero opaco, impreziosita dall’illustrazione di Gio Pastori, sia al settimo piano della Rinascente in piazza Duomo sia online, sul sito del pasticcere.

Il panettone al pistacchio DOP di Ammu

Ammu non ha certo bisogno di tante presentazioni: già da tempo i cannoli espressi e le granite deliziano i palati dei milanesi, e da tre anni la pasticceria propone anche il panettone al pistacchio di Bronte DOP, che ci siamo decisi ad assaggiare. Si tratta di una bontà destinata ai pistacchio-lovers, sia chiaro: il dolce a lievitazione naturale è realizzato artigianalmente dai maestri pasticceri di una piccola pasticceria nel cuore di Bronte, in Sicilia, farcito con crema al pistacchio DOP, glassato al cioccolato al pistacchio e ricoperto da una cascata di chicchi pistacchio. Io sono di parte, dato che vivrei di pistacchio in ogni sua forma e declinazione, quindi a tutti coloro che seguono la mia scuola di pensiero dico: provatelo, e non tornerete mai più indietro.

Il panettone Augusto di Pasticceria Martesana

La Pasticceria Martesana non ha bisogno di tante presentazioni: ogni anno, che sia Natale o Pasqua, le sue colombe e i suoi panettoni diventano i mai-più-senza di ogni palato fine milanese che si rispetti. La novità del 2019 che però ci ha lasciati letteralmente a bocca aperta – anzi, piena – è l’Augusto, un’invenzione del maestro Vincenzo Santoro che lo definisce un panettone da degustazione. L’impasto, che si presenta più scuro del solito, è stato arricchito con un infuso di caffè, amarene candite e sottili venature di cioccolato bianco; completa l’opera una copertura di frolla al caffè, glassa di zucchero e bastoncini di mandorle. Concepito per essere gustato lontano dai pasti, è in realtà perfetto sempre, comunque e dovunque: io per lo meno in questo senso non mi sono fatta manco uno scrupolo, figuriamoci!

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