Per quest’anno – se tra i vostri piani c’è una settimana nella perla delle Baleari – non dovrete aggiornare la lista degli amici più stretti di Instagram, oscurando le vostre impietose serate a parenti, colleghi o professori. Non dovrete nemmeno piegare ad arte costumini striminziti e canotte con scolli così profondi che manco Borat oserebbe sfoggiare: Ibiza chiude i battenti delle sue discoteche più famose e punta sul turismo di qualità. Dopo avervi spennato per anni e lasciati svenuti sulle sue bianche spiagge, mi isla, la isla de mi corazón, la isla bonita vi ha tradisce alla grande.
Il Covid-19 ha cambiato tutte le regole del gioco, turismo compreso. Se prima il goal della stagione estiva era stipare quanta più gente possibile sottocassa, ora la situazione ha preso una piega ben diversa. Oltre ai limoni duri random nelle piste più famose – che possono ospitare +300 persone – saranno vietati gli assembramenti e gli accampamenti. Riapriranno solo i beach-club, ma a quanto pare unicamente in occasione di feste private con pochi ospiti.
Nell’ordinanza comunale si leggono altre specifiche che danno il colpo di grazia definitivo alla movida. I ristoranti chiuderanno alle 2, mentre bar e caffetterie alle 22. Dal 1 luglio sì alle feste popolari ma con un massimo di 300 persone al chiuso e 1000 all’aperto.
Anche accaparrarsi un lettino con vista sarà più complicato del solito: le spiagge avranno all’ingresso sensori che registreranno costantemente il numero dei bagnanti presenti nel lido, in modo che i gestori potranno evitare gli assembramenti. Chi prima arriva, meglio alloggia.
Contando che svegliarsi con l’hangover sarà praticamente impossibile, Ibiza ricorda a tutti che oltre allo spaccarsi, offre bellissime calas ed escursioni in mezzo alla natura che vi faranno sentire dei Pacha.
Quest’anno va così ragazzi…
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