C’è chi va e chi viene, ma tutti – davvero TUTTI – sono concordi sullo sbatti agrodolce che è l’a/r dall’aeroporto di Orio al Serio: forse non lo sapevate, ma già da 50 anni il caro e boomer aeroporto di Bergamo ci permette di volare a destra e manca scongiurando di trascorrere le estati della nostra vita nelle mete ritrite a casa di amici e parenti. Va bene Portofino e Courma, ma esiste anche altro!

Orio Al Serio ha infatti spento le sue prime 50 candeline. Un compleanno che, tra tutti gli -anta, non poteva certo passare inosservato.

La speciale ricorrenza è stata celebrata dal ministro dei trasporti Paola De Micheli che, approfittando dell’atmosfera gioiosa, ha inaugurato l’ampliamento per i passeggeri non-Schengen: un investimento da 14.4 milioni di euro, parte integrante di un piano da 40 milioni che prevede l’aumento della superficie totale di 70mila mq entro il 2021.

Altra notizia pazzesca che ha voluto condividere con i presenti è la realizzazione entro il 2025 di una stazione ferroviaria: addio orribili traversate in navettta da stazione Centrale! Questo investimento da 170milioni di euro ci voleva proprio.

Ora un po’ di storia, per far vedere che non siamo del tutto ‘gnurant: Sacbo, la società che gestisce lo scalo, è stata costituita nel 1970. Il suo compito era dare il via all’aviazione civile sul territorio, in quella che originariamente era una base militare costruita nel 1939. Prese in mano le redini del comando, ecco arrivare il primo volo civile. Era il 21 marzo del 1972 quando un Dc9 Itavia solcò i cieli in direzione Roma Ciampino.

Correva invece l’anno 1978 quando Orio divenne al 100% aeroporto civile. Dobbiamo aspettare però una ventina d’anni per toccare 1milione di passeggeri (1999). Non vi diciamo con l’arrivo di Ryanair! Solo nel 2019 si sono toccati i 14milioni. Una carriera costellata di step importanti e grandi successi.

Anche se il Covid-19 ha tarpato le ali al nostro Orio del cuore – e tutto deve ancora tornare pienamente a regime – facciamogli un grande augurio. Dopotutto, senza di lui, saremmo una versione ulteriormente peggiore di noi stessi.

A quando il primo weekendino fuoriporta?