Per quanto possiamo provare a convincerci del contrario, è indubbiamente un’estate surreale. Degna conclusione (toccatevi tutto quello che vi sentite di toccare) di uno dei momenti storici più incerti e preoccupanti dal Dopoguerra.
Serviva una svolta. Una di quelle notizie in grado di cambiare per sempre la sorte degli eventi e permetterci di guardare al futuro di questo paese con rinnovato ottimismo e inesauribile patriottismo.
Serviva un leader. Una figura di massimo rilievo: un Churchill 2.0, un Nelson Mandela dei giorni nostri o un Ciccio Graziani dei tempi del Cervia.
Si è fatta attendere ma finalmente la notizia è arrivata.
Come dite? Chi? Giuseppe Conte e il fondo da mille mila miliardi dell’UE? Ma chissene frega: Andrea Roncato è stato con 500 donne!
Fresco di partecipazione a quella sublime opera contemporanea chiamata Sotto il sole di Riccione (nel quale veste i panni di un bagnino playboy attempato; trovate il film su netflix), l’attore ha sentito l’irrefrenabile impulso di rassicurare il Belpaese sulle sue rinomate qualità di seduttore.
Una toccante intervista al Corriere delle Sera che ai più attenti non ha potuto che ricordare una delle celebri dichiarazioni della biografia di Antonio Cassano. Il calciatore aveva però millantato ben 700 conquiste, staccando Roncato di ben 200 punti in questa personalissima Olimpiade del buongusto.
“Anche se con una ci sono stato per un’ora, in quell’ora, era la più importante della mia vita. Tante mi venivano attribuite, ma io non ho mai fatto un nome. Di Moana Pozzi si sa perché fu lei a mettermi nel suo libro. Mi fa onore il fatto che nel suo libro mi abbia dato 7”.
Parole forti. Che siano di monito per questi tempi incerti.
L’attore ha tenuto però a precisare di non aver mai inseguito nessuna donna per il semplice “gusto di portarla a letto o esibirla”, e come potremmo mai dubitare della parola di qualcuno che non solo ha trovato le forze per sedurre centinaia di donne ma ha avuto anche l’ego di mettersi a contarle.
Grazie Andrea Roncato per queste belle parole.
Non ho dubitato del numero neppure per un secondo. Così come non ho mai dubitato di Babbo Natale, delle diete a base di panzerotti e mascarpone e del taglio delle tasse del governo di turno.
Ora scusatemi, vado a ringraziare la mia ragazza per avermi fatto arrivare a quattro.
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