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saldi

I saldi sono cominciati, tra ritardi e polemiche, il 25 luglio (in Lombardia). A qualche giorno di distanza è già possibile farsi un’idea di come stia andando la situazione, a partire dai dati meno sorprendenti che riguardano il budget previsto per lo shopping. Il Coronavirus ha inevitabilmente allungato le sue odiose zampette sul nostro portafogli e questo ha portato a una diminuzione della grana che in media abbiamo preventivato per fare compere. Secondo Confesercenti, infatti, siamo passati a una disponibilità di 116 euro, il 20% in meno dello scorso anno (146 euro).

Stesse considerazioni ma dati diversi sono quelli della Federazione ModaItalia-Confcommercio, secondo la quale rispetto all’anno scorso i consumatori spenderanno 1,4 miliardi di euro in meno. Ogni famiglia, quindi, destinerà ai saldi 135 euro.

Quindi ok, si spende, ma meno. Per quanto riguarda i luoghi dello shopping, secondo Confesercenti in testa rimangono prevedibilmente le grandi catene (33%) anche se col fiato sul collo ci stanno i negozi indipendenti con il 29%. Buona cosa visto che sono stati proprio i piccoli negozietti i più penalizzati dalle conseguenze economiche del Coronavirus. Sempre valutando l’orientamento dei consumatori, il 26% cercherà il super risparmio recandosi direttamente negli outlet mentre il 16% si rivolgerà a un negozio di un brand in franchising. Il bisogno di sicurezza e la comodità comunque invogliano ancora ad acquistare online (25%).

E quali capi interessano di più? Se durante la quarantena le tute sono andate via come il pane (anzi, come il lievito) adesso pare che la brama dei consumatori sia orientata su magliette e scarpe. Le calzature, infatti, sono nella lista dei desideri del 56% dei consumatori, che evidentemente non ne possono più di ciabatte e calze antiscivolo che tanto ci hanno fatto compagnia durante il lockdown. Il 48% andrà a curiosare tra le T-shirt, un classicone che non passa mai di moda. Seguono a ruota camicie e camicette (32%) e intimo (26%). Non stupisce affatto il 18% dei costumi da bagno, visto che a quanto pare in molti quest’estate preferiranno il freschetto della montagna. E poi, dopo la quarantena e le abbuffate di pizza, pasta e pane, meglio se rimandiamo la prova costume al 2021…

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