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Lifestyle
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Con l’arrivo dell’autunno, torna un grande classico milanese: i weekendini fuori porta. Perché va bene tornare operativi, ma nel fine settimana si rincorre l’estate come dei dannati. Fino all’ultimo raggio di sole.

Ma dove andare? Nei soliti posti instagrammati da tutti? Niente affatto, è qui che entriamo in gioco noi. Qualche giorno fa, insieme ad alcuni amici, siamo andati nelle Langhe per testare un tour insolito – ovvero fuori dai soliti giri – che ci ha svoltato lo stress da rientro.

Prima di tutto: l’accomodation. Il venerdì sera, dopo sole 2 ore di auto da Milano, arriviamo nel magico Relais Montemarino, in località Manera a Borgomale, in provincia di Cuneo. Un posto incantato, circondato da vigneti e noccioleti (sì, la fabbrica della Nutella è qui vicino!), con tanto di piscina al coperto per smaltire le incazzature della settimana e sciabolare senza pietà. Ma soprattutto è strategico: da qui si raggiungono facilmente tutte le esperienze che vi racconterò tra poco.

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Sabato mattina, prima esperienza top: la ricerca del tartufo con un vero trifulau  - così viene chiamato da queste parti - accompagnato da due cani addestrati e dal suo tipico bastone, stile rabdomante. Devo dire che siamo stati fortunati: armati di scarpe comode e spirito d’avventura, il trifulau ci ha condotto nel boschetto di Trezzo Tinella dove abbiamo trovato ben 4 tartufi neri profumatissimi che nemmeno da Eataly. La fame inizia a farsi sentire.

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Secondo esperienza top: visita alla Torre di Barbaresco per scattare un paio di foto panoramiche, e una volta saliti in cima, spararci una degustazione del famoso vino rosso Barbaresco a base di Nebbiolo. Perché ricordiamolo: è mese di vendemmia nella Langhe. A stomaco vuoto? Meglio di no, corriamo infatti ai ripari raggiungendo la trattoria Ostu di Djun dove ci attende un banchetto coi fiocchi ma soprattutto l’accoglienza di Luciano, il titolare, un personaggio che è tutto un programma. Pensate che ha deciso di popolare il dehors del suo ristorante con un tappetto di scorze di nocciole: rob de matt! Ma nella follia si nasconde il genio: ottima l’idea di condividere le magnum di vino facendole girare tra i tavoli; in questo modo, tutti possono assaggiare diverse qualità, senza dovere ordinare mille bottiglie.

A proposito, se sui vini volete fare una figura da pro, vi consigliamo quelli del consorzio Albeisa, le cui bottiglie imparerete a riconoscere al primo colpo d’occhio: una garanzia di qualità.

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Terza esperienza top: per smaltire il carpaccio di fassona e il torrone mangiati a pranzo, torniamo al relais dove ci aspetta un tour in e-bike per esplorare – in modalità green, che fa figo – le colline circostanti senza lo sbatta di pedalare troppo. Tra una salita e una discesa, si viaggia che è un piacere. Ci fermiamo ogni tanto per visitare qualche paesino, come Montelupo Albese per i suoi murales, e ci godiamo un po’ di vita offline, lontani dalle email e con il pensiero rivolto alla prossima tappa del tour.

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Quarta esperienza top: la visita del castello di Grinzane Cavour, magnifico, raro esempio di maniero ben conservato che è appartenuto a quell’Imbruttito doc di Camillo Benso, Conte di Cavour appunto. Ma la vera chicca è appena sotto il castello, dove è possibile ammirare la collezione di viti storiche e rare di Grinzane, un museo a cielo aperto unico al mondo. Lì abbiamo incontrato un esperto che ci ha guidati alla scoperta di specie di viti di cui ignoravamo l’esistenza, tra grappoli esotici e nostrani. Ocio però: per fare anche voi questa esperienza tra i filari, occorre inviare un’email a info@albeisa.it per prenotare.

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Si è fatta ormai sera, ed è giusto tornare al nostro sport preferito: bere e mangiare. Un salto è d’obbligo alla trattoria Terrazza da Renza, a Castiglione Falletto, per rimpinzarci di piatti locali, sorseggiare ottimo vino, ma soprattutto scattare una foto al tramonto da un punto strategico. Finita la cena, la movida prosegue, e già che abbiamo fatto trenta, facciamo trentuno: sosta ad Alba per finire in bellezza con un signature cocktail da Hemingway

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Il mattino seguente, check out e quinta esperienza top: visita e cooking class a Casa Scaparone, un agriturismo con camere top che sorge su un antico borgo del ‘500: lo stile fa un po’ shabby, un po’ Gucci, ma con un’essenza totalmente genuina. E tra le tante cose che offre, oltre a essere una location perfetta per eventi (vedi alla voce matrimoni) Casa Scaparone organizza lezioni di cucina per piccoli gruppi di persone.

Noi abbiamo prenotato una lezione di plin, pasta fresca tipica piemontese, con ripieno di carne, a cui è seguito lo show cooking del caratteristico dolce bunet e un pranzo direttamente in location. Dire che era tutto squisito, è poco. Dire che siamo riusciti a seguire la cooking class… be’, insomma, stendiamo un velo pietoso che è meglio.

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Sesta esperienza top: visita al Borgo di Neive, un posto suggestivo e ricco di storia, dove è possibile ammirare la Torre dell’Orologio e scoprire il Museo della Donna Selvatica. No, non è un museo di donne pronte a graffiarti perché hai dimenticato l’anniversario, ma un personaggio raffigurato sulle etichette – molto eleganti - che l’artista Romano Levi disegnava personalmente per decorare le bottiglie di vino e che oggi valgono una fortuna.

Siamo quasi giunti al termine del viaggio, ma non può mancare una cena da fighetti: montiamo quindi sulle automobili per tornare a Grinzane Cavour e cenare da Marc Lanteri, chef che ha realizzato un ristorante proprio dentro il castello. Ma la ricchezza di questo ultimo capriccio, ne vogliamo parlare? Serviti come dei re, ci abbandoniamo ai piaceri della vita. Poi strisciata di carta, e via verso Milano che domani si lavora.

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Che dire, ci ritorniamo? Penso proprio di sì. 

Prima che ci ri-chiudono, come dice mia madre riferendosi al lockdown, conviene approfittarne. Ci vediamo al prossimo weekendino, Langhe!

Foto credit: Michele De Vita e Hotel Relais Montemarino

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