Ok, abbiamo capito che dietro all'immagine social di Gianluca Vacchi c'è mucho mas, come dal titolo del documentario sulla sua vita disponibile su Prime Video. Solo che qui scatta il dubbio: mucho mas nel senso che Vacchi in realtà è una persona semplice e sensibile, oppure che nasconde un animo da despota aggressivo e disumano? Lui, in questi giorni, continua a pubblicare tramite stories i messaggi di gente che prima lo criticava e invece adesso, dopo la visione del documentario, lo rispetta e lo esalta. Di contro, la denuncia di una sua ex colf sta facendo emergere un'immagine del Vacchi molto poco enjoy. Aggressivo, dispotico, insensibile. E gli audio pubblicati da Repubblica lasciano ben poco spazio all'interpretazione, nonostante la difesa corale degli attuali domestici dell'imprenditore/dj/influencer.
La storia ormai la conoscete tutti, ma facciamo un recap. Laluna Maricris Bantugon, 44 anni, è la colf filippina che ha deciso di denunciare Gianluca Vacchi dopo tre anni e mezzo al suo servizio. "Non ha rispettato i miei diritti di lavoratrice", ha spiegato in un'intervista a Repubbica. La domestica ha lavorato per lui dal maggio del 2017 fino a dicembre del 2020. Un periodo infernale, stando al suo racconto, e adesso al tribunale chiede che le vengano riconosciuti 70mila euro tra straordinari e tfr non pagati. La donna ha raccontato di quanto Vacchi sfruttasse i suoi domestici, anche per realizzare i suoi famosi balletti su TikTok. "In alcuni casi dovevamo partecipare in prima persona ai video, anche se non volevamo comparire", ha raccontato a Repubblica. "Dovevamo presentarci vestiti con il grembiule da cameriere. Una volta abbiamo girato un filmato con dei colleghi maschi, uno ha sbagliato una mossa e lui gli ha dato una botta sul petto".
Peso. Se poi uno dei domestici non trovava qualcosa, apriti cielo. Da Mr. Enjoy a Mr. Hyde è un attimo. "Quando lui cercava le medicine che aveva perso e non trovava più. Ci convocava e noi andavamo in bagno a cercarle. Intanto, mentre noi frugavamo nei cassetti, lui ci lanciava addosso delle bottiglie". E lì via di insulti e bestemmioni a pioggia. "Diceva un sacco di parolacce, bestemmiava. Non ho mai sentito una persona dire così tante parolacce come lui". E poi lo sfruttamento. Nel documentario di Prime Video, Vacchi cerca di mostrare il suo lato umanissimo, da imprenditore che sostanzialmente si è fatto da solo, nonostante aiutato (e forse poi incasinato) dalle basi familiari. Stando però alle parole di Laluna Maricris Bantugon, l'imprenditore e re dei social sarebbe tutt'altro che un boss sensibile e corretto. Sarebbe uno capace di farti lavorare anche h24 senza pause. "Mi è capitato di lavorare anche di più. Per dieci giorni senza interruzione dalle 8 di mattina sino alle 6 del giorno successivo. Questo è accaduto a Milano nel 2017. In quel periodo le altre mie colleghe erano scappate via. Per questo motivo eravamo rimasti in pochi".
"Fu un periodo terribile", ha raccontato l'ex colf a Repubblica. "Dieci giorni dove non ho praticamente mai riposato. C'erano sempre degli ospiti che arrivavano a tutte le ore del giorno e della notte. Ricordo che alle sei e mezza di mattina arrivava la massaggiatrice e dovevo aprire io dopo i party notturni in cui avevo servito". All'epoca la donna restò al suo servizio perché aveva bisogno di lavorare, ma a oggi "in tribunale rivendico solo quanto mi spetta, avendo piena fiducia nella giustizia italiana". E poi ci sono gli audio, quelli che sembrano confermare l'atteggiamento aggressivo di Vacchi contro i suoi dipendenti e la sua scioltezza con le parolacce. "Allora mi sono rotto i cog.., i filippini ogni volta che si dimenticano le cose pagano 100 euro di multa", si sente dire dalla voce dell'influencer 54enne. "Poi le pagano sommate. Lance si è dimenticato gli occhiali. Ora mi sono scocciato, facciamo una lista e tutte le cose che si dimenticano sono 100 euro di multa".
Quando il poveretto si è dimenticato le punture del Vacchi, quelle di testosterone, apriti cielo. "Mi mancano ancora le punture di testosterone. Io mi sono rotto i cog.., non sto scherzando, a costo che se ne vadano via, una multa tutti i giorni. Mi sono proprio rotto i cog….". E poi ancora: "Adesso io torno a casa mia e se vedo un muso lungo gli metto le mani addosso". Eccoli qui sotto gli audio, pubblicati da Repubblica. C'è poco da commentare eh.
E poi succede che gli attuali domestici di Vacchi si mettano attorno a un tavolo, a favore di videocamera, per fare un video di difesa del loro boss. "A casa Vacchi si lavora e ci si diverte", dice Laura Siazzu con una certa enfasi. Pure troppa. "A noi nessuno ci obbliga a fare un TikTok o a indossare la divisa", spiega, mentre gli altri sembrano essere d'accordo. O, almeno, così pare. "Non è vero, noi siamo pagati", aggiunge ancora la Siazzu. "Noi siamo arrabbiati per quello che abbiamo visto e sentito. Noi lavoriamo per una bellissima famiglia. Il dottore ha anche un'umiltà perché poi quando alza la voce dopo ti chiede scusa. E poi dice sempre per favore e per piacere". Ah bè, allora. "Quello che è stato detto è stato detto da un persona che purtroppo per lei non ha più l’onore di stare in mezzo a questo team". A vederli, nel video, sembrano tutti abbastanza convinti, eppure c'è una sensazione di fondo disturbante, che emerge con forza nell'accanimento contro l'ex colf che ha accusato Mr.Enjoy. "Non assumetela, lasciate stare, mandatela alla Caritas", si incattivisce la Siazzu. Un astio eccessivo, decisamente.
L'udienza dell'ex colf Vs. Vacchi, intanto, è fissata a novembre. Resta poi da capire se questa brutta storia stia danneggiando il successo di Mucho Mas, il documentario di Vacchi uscito proprio in questi giorni, oppure se paradossalmente lo stia pompando. Considerando che è al primo posto tra i più visti...
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