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Editorial
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Oscar Wilde ha detto: "C'è solo una cosa peggio dell'essere chiacchierati: il non essere chiacchierati", e in questa frase sta tutto il senso del nostro titolo. Da quando ieri sera Chiara Ferragni ha annunciato di essere stata scelta... anzi, diciamo pure di aver accettato di essere la prossima conduttrice del Festival di Sanremo 2023 accanto ad Amadeus, sui social non si parla d'altro. E pure chi scrive della vastità del cazzo che gliene frega non parla d'altro, e pure chi lamenta il cash sporpositato che riceverà per l'occasione, alla fine, non parla d'altro. È l'effetto Ferragni, regina Mida dei nostri tempi, che pare trasformare in oro tutto ciò che tocca. Amadeus, sgamato come pochi, la stava corteggiando da tempo, ma lei ha sempre detto di no. Fino ad ora. Cosa sarà cambiato, adesso?

Vai a sapere. Certo è che il Sanremo degli ultimi anni si è un po' evoluto, svecchiato. Ci è andato Fedez, i Maneskin hanno vinto e sono diventati star internazionali. Quel carrozzone caro ai nostri genitori e ai nostri nonni si sta trasformando in un evento che piace pure alla Gen Z, pieno di artisti giovani ma anche vecchie glorie, di martellamento social, di cazzeggio simpatico (vedi alla voce FantaSanremo), di abiti pazzeschi, di una ventata di strategico gender equality, con quei mazzolini di fiori distribuiti a uomini e donne, indistintamente. La pandemia ci ha messo del suo, inutile dire di no. Quando ce ne stavamo chiusi in casa, quel palco rassicurante ci ha uniti e confortati, tutti davanti alla tv a ritrovare un po' di spensieratezza dentro mesi brutti e complicati. Chiara Ferragni, a cui di certo il fiuto non manca, ha capito che Sanremo è cambiato e che, questa volta, è pronto ad accogliere una calamita vivente come lei.

Pensiamo solo agli stilisti che si ammazzeranno per vestirla, agli sponsor che ambiranno ai suoi contenuti durante la settimana sanremese, agli odiatori seriali che schiumeranno davanti allo schermo. E il resto d'Italia, che si piazzerà come sempre sul divano col gruppone d'ascolto, a commentare e cazzeggiare. Chiara Ferragni sarà una brava conduttrice? Forse no, forse si impappinerà, del resto non è il suo mestiere. Ma è forse stata chiamata per questo? Naaaa. Ci sono sicuro delle conduttrici vere, più capaci, ma che non hanno lo stesso richiamo mediatico ed è quello che interessa a quello stratega di Amadeus. Che, onore al merito, ha fatto un colpaccio clamoroso, nella speranza di radunare davanti alla tv anche solo alcuni dei quasi 28 milioni di follower dell'imprenditrice digitale. E, chissà, magari di continuare grazie a lei la trasformazione del Festival di Sanremo da evento nazional popolare a kermesse di fama mondiale. 

Di certo, ci sono grandi aspettative attorno a Chiara Ferragni conduttrice della prima e dell'ultima serata sanremese. Non ci aspettiamo di certo che faccia da valletta ad Amadeus, e nemmeno che ci ammorbi col solito, inutile monologhino confezionato ad arte da qualcun altro. Non ci aspettiamo nemmeno balletti e canzoni, che sappiamo non essere proprio il suo pane. E allora, cosa porterà Chiara Ferragni sul palco di Sanremo al di là del suo potere catalizzatore e di qualche abito clamoroso? Noi, come sempre vecchie zabette incallite, non vediamo l'ora di scoprirlo.

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