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pizzaut

Sappiamo bene che per i ristoratori il periodo delle feste è bello intenso, ma anche top per il business. Tra cenoni della vigilia, pranzi del 25, e altri cenoni a Capodanno, è praticamente obbligatorio restare aperti e incassare. Per questo fa notizia il fatto che alcuni locali abbiano deciso, al contrario, di chiudere proprio nel periodo natalizio. Parliamo di Pizzaut, pizzeria milanese nonché prima in Italia gestita da persone autistiche. Il ristorante di Cassina de' Pecchi, che asap aprirà una sede anche a Monza, ha deciso di chiudere dal 24 al 26 dicembre e pure dal 31 dicembre al 3 gennaio. Nelle giornate clou, praticamente. A motivare la decisione è stato Nico Acampora, il papà di Pizzaut.

"In molti mi stanno chiedendo se PizzAut sarà aperta a Natale e a Capodanno organizzando i classici cenoni - ha scritto Acampora sui social -. Io sono contento di queste richieste che vivo come dimostrazioni d'affetto ma ho preso un decisione già lo scorso anno. In molti mi scrivono dicendomi che il ristorante lavorerebbe tanto e sarebbe pieno". Tra le due F, family e fatturato, Acampora ha però deciso di dare la priorità alla prima. "Il ristorante sarà chiuso per consentire ai suoi meravigliosi ragazzi e dipendenti di trascorrere le festività con i propri genitori e in famiglia". Poi ha concluso: "Noi saremo chiusi per stare in famiglia. Ma voi stateci vicino, perché anche voi siete un po' la nostra famiglia".

C'è da dire che Pizzaut non è l'unica realtà della ristorazione ad aver deciso di chiudere proprio in uno dei periodi di maggior guadagno. Anche la star tv Alessandro Borghese ha voluto mettere in stop i suoi locali dal 23 al 26, compreso quindi quello di viale Belisario a Milano, Alessandro Borghese – Il lusso della semplicità. "Così la mia brigata potrà trascorrere il Natale con la famiglia", ha spiegato il celebre chef, nonché conduttore di Quattro ristoranti su Tv8. "Il Natale si passa a casa con la famiglia. Mi fa piacere che la mia brigata possa tornare dai parenti: io sono per il Natale a casa", ha spiegato Borghese a La Stampa, rinunciando così ai prevedibili incassi stellari dei giorni di festa.

Insomma, sapete già dove non prenotare durante questo periodo di festa, ma eventualmente dove andare una volta tornati operativi a gennaio. Taaac!

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