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Basta fare una ricerchina veloce su Google News: senzatetto+Milano. I risultati, purtroppo, vi offriranno uno spunto per riflettere. Il freddo che ci manda in sbattimento se siamo senza cappello, che ci lascia le labbra screpolate e le mani arrossate, per chi vive in strada è un vero e proprio mostro spietato. Forse, però, non più spietato dell'indifferenza e dell'egoismo delle persone. E pensare che in questi anni il numero di senzatetto è addirittura raddoppiato, come ha fatto sapere l'Istat nel censimento della popolazione italiana di fine dicembre. Tra i dati, anche quelli sui senza dimora, suddivisi per Comune. In Italia parliamo di circa 100mila persone, quasi il doppio rispetto a qualche anno fa. Nella Città metropolitana milanese sono in totale 10.117, 8.541 solo a Milano. Mai quanto Roma, eh (che ne conta 22.182), però è comunque un numero impressionante.

Precisiamo che "senza fissa dimora" e "senzatetto" non sono proprio sinonimi: i primi hanno il domicilio nel Comune in cui vivono, ma non hanno registrato la residenza; i secondi non hanno nemmeno un domicilio e devono adottare un indirizzo improvvisato per poter comunque ricevere la posta o altri servizi fondamentali. Per quanto riguarda l'età dei clochard, stando ai dati dell'Istat, contiamo 1.385 minorenni (sob) di cui 710 maschi e 675 femmine. Ce ne sono 2.317 dai 18 ai 34 anni, 2.838 dai 35 ai 54 anni, mentre dai 55 anni in su sono 2.001. In totale, come anticipato, 8.541 (5.657 maschi, 2.884 femmine).

Per quanto riguarda i comuni con più senzatetto, dopo Milano troviamo Sesto San Giovanni, con 225 persone senza fissa dimora. Ce ne sono tanti anche a Mediglia, ben 155, e Garbagnate Milanese, 150. Continuano l'infelice classifica Corsico (80), Legnano (74), Cernusco sul Naviglio (71), San Giuliano Milanese (68), Cinisello Balsamo (67) e San Donato Milanese (66). That's it. Ciò che fa riflettere maggiormente, però, è il modo in cui l'umanità che vive per strada è cambiata negli anni. Come raccontato a La Stampa da Luigi Agarossi, coordinatore dei City Angels di Milano: "Rispetto a dieci anni fa troviamo persone divorziate che hanno perso la casa, giovani rider che con quello che guadagnano consegnando panini non possono permettersi un affitto. Gente che al mattino ripiega la propria coperta e si guadagna la giornata".

Se la vita per strada è dura, con il freddo tutto si complica. "Sicuramente è una difficoltà in più", ha confermato Agarossi. "Le coperte e i sacchi a pelo non sono mai abbastanza, come i luoghi in cui rifugiarsi. Il mezzanino della stazione è pieno, come altre strutture d'accoglienza. Molti non hanno altro posto dove stare se non all'addiaccio. E quando le temperature scendono, basta essere più fragili dal punto di vista clinico per patire il freddo anche fino a morirne". Imbruttiti, se tra i buoni propositi di inizio anno ci avete piazzato qualcosa tipo "fare del bene", questo potrebbe essere uno spunto.

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