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Editorial
lucapetraglia

Le persone che riescono a trasformare la loro passione in lavoro meritano senza dubbio un po' della nostra genuina invidia, specialmente se la passione se la portano dietro dall'infanzia. Tipo: lo sapete - sì - che a Milano c'è un ragazzo che lavora (e quindi fattura) costruendo con i mattoncini Lego? Ovvio, non vende di certo quelle cagate che facevamo noi da bambini, ma vere e proprie opere d'arte. Lui è Luca Petraglia from Milano, classe 1991; come spiegato anche nella sua bio ufficiale, la sua passione per i Lego nasce nel 1995, all’età di 4 anni, con la sua prima confezione di mattoncini. Un amore a prima vista che lo ha portato a mettere in piedi costruzioni sempre più grandi e complesse. "A 5 anni già monopolizzava il salotto con le sue infinite città Lego".

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"Fun fact: qual è l’unico edificio, imprescindibile in qualsiasi città italiana, che non viene confezionato da Lego? Esatto, la chiesa. È dunque così che Luca si cimenta, ancora piccolissimo, nella costruzione di chiese interamente ideate da lui, traendo ispirazione da quelle che vede ogni giorno per le strade del suo paese, ma anche da quelle più celebri che hanno un posto d’onore nei libri di storia dell’arte e da cui rimane affascinato durante i suoi viaggi". Nel 2013 realizza il suo primo progetto vero e proprio: il Teatro Alla Scala di Milano, che lo consacra come vero e proprio artista del Lego. Negli anni si è sbizzarrito con molti altri edifici, da quelli più "di nicchia" come la Cappella Cornaro a Roma, ai più iconici, come la Torre di Pisa o il Campanile di Giotto di Firenze. Potevamo non andare a tampinarlo?

Oh, certo che vivere costruendo LEGO sembra una figata pazzesca. Come funziona esattamente il tuo lavoro? Crei principalmente su commissione?

È complicato, però il business è così, o fatturi o fatturi. Diciamo che ci sono tanti modi, principalmente ci sono i lavori su commissione che spaziano dalla creazione di modellini architettonici a dei semplici loghi in 3d per le aziende. Poi ci sono le mostre/fiere, gli eventi e a volte capitano anche dei team building ad hoc per le aziende.

Le tue opere vengono esposte anche alle mostre. Come ci si sente ad aver trasformato una passione, che accomuna grandi e piccini, in un vero e proprio lavoro creativo?

Dal punto di vista personale questo lavoro regala sempre emozioni positive, la soddisfazione personale è sempre al top. Ma non esiste solo il grano, anzi, spesso quello che mi da più motivazione è la gioia che vedo nei clienti quando consegno i miei lavori.

Senti ma hai tipo una via preferenziale per i negozi LEGO? Ti regalano i mattoncini o te li compri da solo?

Eh, magari me li regalasse la Lego, a quest'ora avrei costruito i monumenti di mezza Italia. Purtroppo mi tocca pagarli e costano anche parecchio. Per dare un'idea, in media, un mattoncino costa 0,15 cent, se consideriamo che le mie opere hanno circa 30mila mattoncini il calcolo è presto fatto. Per i più pigri che non hanno voglia di aprire la calcolatrice siamo su una media di 5K solo di mattoncini a progetto.

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Figa! Tra l'altro hai condotto anche un laboratorio Lego sui simboli della città di Milano a SOUx Milano. Come è andata?

È stata una bella esperienza, lavorare con i bambini ha sempre il suo perché. Abbiamo costruito piazza del Duomo con i Lego e i bambini si sono divertiti tantissimo. Da rifare!

Hai fatto anche Piazza Gae Aulenti, molto figa. Senti, prima di iniziare la costruzione vera e propria, come funziona la fase di progettazione?

La progettazione avviene utilizzando un programma scaricabile free che si chiama stud.io, è una specie di autocad per i Lego. Chi ha già esperienza con questi tipi di software non avrà alcun problema ad utilizzarlo. 

Quanti monumenti/elementi di Milano hai realizzato fino ad ora? Qual è stato il più complesso e quale ti ha dato più soddisfazione?

Al momento ho realizzato il Duomo e il Teatro Alla Scala, che è stato il più complesso perché l'ho costruito quando ero appena 20enne ed è stato il mio primo progetto da 30mila mattoncini. Inoltre ho voluto illuminare anche gli interni. Sicuramente è stato uno di quei progetti che mi ha dato più soddisfazione, venne addirittura la Rai a fare delle riprese che furono mandate in onda in mondovisione all'apertura del collegamento per la Prima della Scala, correva l'anno 2013. 

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Chapeau. Senti, quali "skills" dovrebbe avere un artista che vuole seguire le tue orme? Immagino che la passione da sola non basti.

In realtà la mia formazione è 100% self-made. Non ho affrontato un percorso di studi specializzato anche perché non esiste. Certo, se potessi tornare indietro nel tempo anziché fare un liceo scientifico andrei dritto in un liceo artistico per poi prendere una laurea in architettura. Però, ahimè, a 18 anni pensavo al business e non allo studio. Poi ovvio, lo studio da solo non basta, ho iniziato a costruire quando avevo 5 anni e non ho mai smesso, quindi diciamo che tantissima pratica mi ha aiutato parecchio.

E San Siro quando ce la fai? Anzi no: i Navigli sarebbero fighissimi!

Le opzioni sono infinite quando si parla di Lego, ho tanti sogni nel cassetto, vedremo quali riuscirò a realizzare...

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