Oggi è la Giornata Mondiale della Salute Mentale. Se ne comincia a parlare finalmente, anche grazie (grazie?) a testimonianze di personaggi più o meno noti. Epperò molta strada va ancora fatta per rendere i nostri problemi e disagi mentali qualcosa di cui non vergognarci, da accettare e poi da affrontare. Magari basta un amico, uno di quelli buoni, oppure può servire l'aiuto di uno psicologo. Tanti sono i micro argomenti legati alla salute mentale, tipo quello che stiamo per snocciolare: i pensieri negativi. Oh, ci fosse uno di noi che non ha mai avuto un pensiero negativo. Se c'è, ci scriva immediatamente via mail che vogliamo conoscerlo.
Impossibile. Ma pure normalissimo eh. Il problema è che molto spesso questi pensieri ci sembrano sbagliati e ci fanno sentire in colpa, a disagio, e pure delle mer*e, diciamolo. Talvolta abbiamo a che fare con emozioni antitetiche, cioè contrapposte. Ci sentiamo felici ma pure un po' tristi, proviamo paura e al contempo desiderio, attrazione ma anche repulsione. Riassumendo: si capisce zero. Ma tranqui, provare emozioni in contrasto tra loro fa parte della vita e dell’experience emotiva. E così può capitare - per dire - di stare bene col partner ma di rimpiangere la propria vecchia vita da single, oppure di essere al settimo cielo per la nascita di un figlio, ma allo stesso tempo terrorizzati. E anche di sentirsi entusiasti per l'inizio di un nuovo lavoro, ma at the same time avere una paura boia.
Raga, tutto rego - dicevano. E infatti così è. Il 68% degli italiani, ovvero 2 persone su 3, dichiara, infatti, di provare sentimenti contrastanti in relazione a situazioni di vita quotidiana. Un risultato emerso dall’indagine condotta dal servizio di psicologia online e Società Benefit Unobravo, in sinergia con l’istituto di ricerca YouGov. Volete sapere quali sono i pensieri ambivalenti e le dicotomie più diffusi? Scopriamolo, così fate un check.
Genitori: 1 su 4 dà il massimo, ma teme di essere un pessimo genitore. Le più colpite da questo sbatti sono le madri (ma va?) e i genitori del Sud. Oltre 1 italiano su 4 (28%) ritiene di dare il massimo per i propri figli, ma pensa comunque di essere un pessimo genitore. Questa sensazione colpisce soprattutto le donne: il 33% delle madri, 1 su 3, si sente un po' una mamma di mer*a, contro il 23% dei padri.
Pensieri negativi anche in campo sentimentale. Una donna su 4 sta bene col partner, ma sogna di andarsene e sparire per sempre. Possibile? Eh, pare di sì. Lo stesso pensiero lo ha 1 uomo su 5. Ci sta, alla fine. Bello stare insieme, ma la libertà e la spensieratezza della vita in solitaria potrebbero mancare. E c'è anche una persona su 5 che afferma di star bene col partner, ma di sapere, in realtà, di essersi accontentati per non rimanere soli. Sad.
E poi ci sono quelli single, 1 su 2, che - per carità - stanno bene ma temono di rimanere soli per sempre. Addirittura provano rabbia nel dover affrontare sempre tutto in autonomia, senza poter contare sul supporto di un’altra persona. Frequente anche la paura di legarsi a qualcuno (39%) e la sensazione di essere sbagliati o diversi (39%). Ad essere particolarmente afflitte dal pensiero di essere single in quanto sbagliate sono soprattutto le donne: il 46% contro il 33% degli uomini.
E che dire del lavoro? 1 giovane lavoratore su 5 è dedito al lavoro, ma solo perché sente di non avere altro nella vita. Non benissimo. Il pensiero contraddittorio più diffuso tra i lavoratori è quello di voler mollare tutto e iniziare qualcosa di proprio, ma di non sentirsi all’altezza. Tale dicotomia pare accomunare 1 italiano su 4 ed è particolarmente condivisa dai giovani tra i 18 e i 34 anni (32%) che, in generale, sentono maggiormente il peso dei conflitti legati al mondo del lavoro. Sempre 1 su 5 è ambizioso e concentrato sulla carriera, ma si sente in colpa perché ciò va a discapito della famiglia (21% vs 10% del totale). Ed ecco che qui i più colpiti sono i maschi: 13% contro l’8% delle donne.
Insomma, siamo pienih di negatività, frustrazione, ansia e sensi di colpa. Ma possiamo cominciare a fare qualcosa di grande per noi stessi: accettare. "La nostra interiorità è complessa: per questo può capitarci di sperimentare momenti in cui ci sentiamo felici e allo stesso tempo timorosi di fronte a qualcosa di nuovo, sorpresi ma anche arrabbiati, determinati ma al contempo preoccupati di non farcela. Quando ci troviamo a provare pensieri contrastanti, istintivamente potremmo sentire l’impulso di voler stabilire quale tra i due sia quello giusto e quale quello sbagliato. Tuttavia, è importante capire che entrambe le emozioni che proviamo, sebbene in contraddizione, possono essere reali e legittime" ha commentato la Dottoressa Valeria Fiorenza Perris, Psicoterapeuta e Clinical Director del servizio di psicologia online Unobravo.
"Quando si parla di emozioni, non esiste qualcosa di sbagliato in termini assoluti, poiché ciò presupporrebbe una definizione universale di quello che è o non è accettabile dal punto di vista emotivo. Le emozioni non andrebbero mai affrontate con atteggiamento giudicante o erigendo barriere e ostacoli che, impedendo il dialogo, la comprensione reciproca e l’accoglienza emotiva, possono limitare profondamente la nostra capacità di connetterci con gli altri". E allora diteci: qual è il vostro pensiero negativo ricorrente?
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