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Oh, ma l’annuncio di Elon Musk? “È stato impiantato il primo chip nel cervello di un essere umano”

Il miliardario ha specificato che il paziente si sta "riprendendo bene. I risultati iniziali mostrano un promettente rilevamento dei picchi di neuroni".

Notiziona. Elon Musk ha annunciato su X di aver impiantato (ok, non lui direttamente, ma ci siamo capiti) un chip di Neuralink in un essere umano. Per la prima volta nella storia. Il tycoon ha specificato che il paziente si sta “riprendendo bene. I risultati iniziali mostrano un promettente rilevamento dei picchi di neuroni”.

Sbeeem!

Facciamo un passo indietro, per chi non fosse sul pezzo. Neuralink è la società di impianti cerebrali che ha l’Elon Musk come boss. Già tempo fa, ve ne avevamo parlato, il supermegamiliardario aveva annunciato di essere in procinto di reclutare volontari per una sperimentazione clinica, in modo da testare il suo dispositivo, una “interfaccia cervello-computer” in grado di captare l’attività elettrica dei neuroni e convertire questi segnali in comandi per controllare un dispositivo esterno. Il chip ha l’evocativo nome Telepathy, ma tranqui (lo diciamo ai complottisti all’ascolto) non legge nel pensiero: coglie dal cervello i segnali legati all’intenzione di fare un movimento e li traduce in modo che un robot all’esterno possa compiere quella precisa azione al posto di chi è – ad esempio – paralizzato o paraplegico. Un bel progresso, dai.

“L’uso iniziale – ha infatti precisato Musk – è per chi ha perso l’uso delle gambe. Immaginate se Stephen Hawking avesse potuto comunicare più velocemente”. Eh, ci sta. “L’impianto registra l’attività neurale attraverso 1024 elettrodi distribuiti su 64 filamenti – fanno sapere i doc della Neuralink, qualunque cosa significhi -. Questi filamenti altamente flessibili e ultrasottili sono fondamentali per ridurre al minimo i danni durante l’impianto e nel tempo”. Il dispositivo viene piazzato chirurgicamente nel cervello da un robot, sviluppato sempre da Neuralink, che agisce attraverso un ago che cuce questi filamenti sulla superficie cerebrale. Una robetta.

Lo scorso maggio la società di Musk aveva annunciato di aver ricevuto il via libera dalla Food and Drug Administration a condurre i primi test su esseri umani, e così era partita la ricerca di volontari. Neuralink ha già condotto un botto di studi sugli impianti negli animali, cosa aspramente criticata dagli attivisti, secondo i quali la società ha abusato dei diritti degli animali violando l’Animal Welfare Act, la legge che regola come i ricercatori possono trattare ed effettuare esperimenti su alcuni animali. Bisogna dire, comunque, che il nostro eccentrico genio non ha mica intenzione di fermarsi qui. Già perché la sua ambizione – l’aveva detto – è quella di permetterci di controllare il telefono o il computer attraverso il pensiero. Ecco, questa, a differenza del primo scopo, è già più inquietante come prospettiva.

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