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Immaginatevi questa scena: è un periodo in cui le librerie di quartiere stanno tirando la cuoia, ma voi non ci state. Cioè, state lì a leggere di altre librerie che vengono salvate e vi chiedete: "Ma noi? Che facciamo?". È quello che si sono chiesti anche Oriana e il suo gruppo di lettura a Milano, nel quartiere Affori. E dopo aver letto delle librerie Hoepli, I Baffi, Antigone e Ibooks svuotate dai lettori, è toccato alla libreria Alaska di via Carli vivere il suo momento di gloria.

L’obiettivo? Salvare le librerie di quartiere che stanno chiudendo una dopo l'altra. Funziona così: lettori o gruppi di lettura si mettono d’accordo, entrano in una libreria e svuotano la vetrina, comprando tutto. Un modo per dare una mano a questi piccoli templi del libro che sono molto più di semplici negozi, ma spazi di aggregazione per il quartiere e punti di riferimento culturali.

Instagram
svuota_la_vetrina

Instagram

Ma stavolta non è stato un singolo cliente a fare il colpaccio, no: è stato tutto il gruppo di lettura che ha deciso di mettere mano al portafoglio. Ventuno persone si sono unite e hanno comprato tutti i libri esposti in vetrina, uno a testa. Spesa media? Circa 20 euro a cranio. In totale, più di 400 euro che i librai non si aspettavano neanche per scherzo. Quando hanno visto gli scaffali vuoti, non ci credevano. "Volevamo prendere quello che c'era in vetrina, e loro si sono assicurati che fossero 21 libri precisi", ha raccontato Oriana. Un altro del gruppo si è addirittura preso tre libri illustrati per donarli a una scuola dell’infanzia.

E così, pian piano, vediamo crescere un'onda. A Milano, Daniela Nicolò aveva già iniziato questo movimento. È lei che ha comprato tutti i libri della libreria I Baffi e ha aperto una pagina Instagram, @svuota_la_vetrina. La gente la segue, si entusiasma e replica: ogni giorno nuovi post, nuovi libri comprati, nuove librerie indipendenti salvate, in tutta Italia. La cosa figa? Un libraio ha persino svuotato la vetrina lasciando solo un pupazzo gigante di Winnie The Pooh, promettendo di regalarlo a chiunque compri tutti i libri rimasti.

Librerie svuotate, com'è nato il fenomeno

Siamo a fine agosto, un cliente entra alla Hoepli, il tempio delle librerie a Milano, e con tutta la calma del mondo chiede: "Buongiorno, vorrei tutti i libri della vetrina". Se ne esce con un bottino di oltre 200 volumi, roba da 10mila euro. Storia dell'arte, fotografia, saggi di attualità, in italiano e inglese. Ovviamente, la notizia esplode ovunque e poco dopo, boom.

Ma perché? Perché le librerie di quartiere non possono morire così. E quindi, mano a mano che l’iniziativa prende piede, altre vetrine si svuotano. È successo anche ad Ancona, a Osimo, Napoli. Il messaggio è chiaro: non basta leggere, bisogna anche sostenere chi ci permette di farlo. Svuotate le vetrine, comprate libri, regalateli a ospedali, scuole e asili, coinvolgete aziende e influencer.

Insomma, più libri girano, meglio è.

 

 

 

 

 

Autrice: Francesca Tortini

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