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Fermi tutti: in giro si dice che, adesso, per guardarci un pornazzo, dovremo prima registrarci con lo SPID. Whaaat? No cioè, che imbarazzo dai, poi così faccio sapere al mondo che mi guardo la gente che si accoppia, insomma...

... ma è davvero così? Che caz*o sta succedendo?

Allora, andiamo con ordine. Oggi, lo sappiamo, dal punto di vista pornografico il web è una giungla senza protezione. Tu clicchi qualche parolina magica su Google e ti si apre un mondo di perdizione. Che, ok, siamo tutti adulti qui, va anche bene. Ma se a cercare "sesso" sul motore di ricerca fosse un minorenne?

Cioè, succede eh, e succederà ancora. Certo, i siti hard te lo chiedono se sei maggiorenne, tu clicchi "sì" e sono tutti contenti. Ma come fanno a sapere davvero quanti anni hai? Non lo sanno. Per far fronte a questo problema l'AgCom (Autorità garante delle comunicazioni), ha definito il nuovo regolamento per la verifica dell'età, che dovrà essere approvato dalla Commissione europea. L'AgCom fornisce solo delle linee guida, poi le varie piattaforme di contenuti per adulti decideranno quale applicare per controllare l'età degli utenti. Tra le opzioni ci sono le app per l'identificazione digitale, l'IT Wallet, il portafoglio digitale previsto per il 2025 e pure lo Spid, la nostra carta identità elettronica. Non è importante quale strumento venga utilizzato eh, purché sia in grado di evitare che i minori accedano a contenuti non adatti alla loro età.

Ergo, fattibile che a breve se vorremo trastullarci con video hard, dovremo prima fare un passaggio con lo Spid (P.S: la questione riguarderà TUTTI i siti per adulti, quindi anche quelli di scommesse e di gioco d'azzardo).

Tempo zero, la questione ha mandato i proprietari delle piattaforme hard in sbattimento. Tanto per farvi capire: a gennaio del 2023 in Louisiana, USA, è entrata in vigore la House Bill N. 142, che prevede che tutti i siti con almeno un terzo di contenuti pornografici chiedano obbligatoriamente un documento di identità agli utenti. Conseguenza: crollo dell’80% del traffico nei portali che hanno inserito l'age verification. Chiaro, un po' di utenti sono eliminati per forza, quelli minorenni. Ma in questa riduzione drastica ci sono sicuro anche un botto di adulti impanicati di doversi registrare per guardarsi un film porno.

Per "rasserenare" un po' gli animi, è intervenuto il commissario Agcom Massimiliano Capitanio. "Ammettiamolo, l’idea di accedere a siti per adulti con lo SPID fa sorridere e disperare al tempo stesso. Eppure, al di là dello spaesamento iniziale, delle facili battute e delle più surreali ipotesi, ciò che è emerso più di ogni altra cosa è che il tema richiede di essere chiarito e anche con una certa urgenza, quantomeno per tutelare adeguatamente l’operato di tutte le amministrazioni coinvolte e, non secondario, gli utenti e le piattaforme che legittimamente fanno il loro business".

"Anzitutto - ha specificato Capitanio - in nessun caso si è imposto a piattaforme e utenti di accedere tramite Spid o Cie (Carta d’identità elettronica, ndr). Si sono piuttosto fissate alcune caratteristiche che i sistemi di age verification devono soddisfare per essere realmente efficaci e salvaguardare la privacy degli utenti. I sistemi di verifica dell'età devono utilizzare il modello del 'doppio anonimato', al fine di garantire il requisito della riservatezza 'rafforzata'. Lo schema adottato da Agcom, trattandosi di una regola tecnica, è stato notificato alla Commissione europea che ha 90 giorni per eventuali rilievi. A quel punto Agcom avvierà un Tavolo tecnico di monitoraggio e analisi delle evoluzioni tecniche, normative e regolamentari".

Il timore degli utenti è, comprensibilmente, quello che l’uso dello Spid possa portare alla tracciabilità e alla loro identificazione ma così non è. Il regolamento, infatti, non richiede la rivelazione dell’identità dell’utente, ma solo la verifica della sua età. Il doppio anonimato permette quindi di verificare l'età, senza però invadere la privacy dell’utente e quindi sapere tutti i fatti suoi. Basterà questa precisazione a tranquillizzare i fruitori di pornazzi? Chi lo sa, ma un'altra questione riguarda invece i boomer: come faranno i più anziani che vogliono godersi un po' di erotica leggerezza, se non riescono ogni volta a smanettare con le diavolerie tecnologiche?

Vedremo.

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