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Ebbene sì, la Gen Z sceglie l’università in base a come rende su TikTok

Negli USA sono in tanti a valutare i college in base a come appaiono sui social.

Ma oggi, quanto conta il ranking accademico nella scelta universitaria? Certo è importante, ma nella nostra società, a quanto pare, non si guarda solo al tipo di corsi, ai prof o a quanto costa, ma a come e quanto faccia scena l’università su TikTok. Eh lo sappiamo… ma è così.

Secondo Teen Vogue, un botto di influencer liceali adesso fanno la scelta pensando a come apparirà su Insta o TikTok. Se il campus non è instagrammabile, ciaone proprio. Esempio: Morgan McGuire, TikToker da quasi 770mila follower, ha detto chiaro e tondo che l’estetica del campus è fondamentale per la sua scelta. “A volte penso più ai contenuti per TikTok che al mio sonno”, ha detto a Teen Vogue.

Occhi al cielo raga.

L’hashtag #collegelife su TikTok è stra virale, con oltre 30 miliardi di visualizzazioni. Dormitori cool, morning routine, e “get ready with me” per andare a lezione sono tra i video più visti. Ed ecco perché i futuri studenti spesso decidono dove iscriversi guardando i video degli insider. Greg Kaplan, consulente universitario, ha ammesso a Teen Vogue che alcuni studenti cambiano scelta solo dopo aver visto dei TikTok. Vabbè.

Speriamo sia una roba solo degli States.

Secondo Helaine Zhao, matricola a Harvard, TikTok è stato il modo perfetto per scoprire il campus: vedere la vita universitaria sui social è molto meglio di una vecchia brochure. Lucie Vágnerová, co-fondatrice di BKT Education, conferma: TikTok fa effettivamente respirare le vibes del campus, cosa che un sito non potrà mai fare. Sarà forse questo il nuovo modo di attirare le matricole?

La Gen Z ha dunque cambiato tutto: ora si punta a uni che sappiano conquistare anche i social. Non si cerca solo istruzione, ma qualcosa di bello da raccontare e condividere online. Le università stanno iniziando a capire l’importanza di TikTok e si stanno adeguando: video brevi, accattivanti e virali, da postare ogni giorno. Ma occhio, alcuni stati negli USA hanno già vietato TikTok nei campus. E, in caso di ban completo c’è già la soluzione: i cari e vecchi Reels.

Molte università hanno lanciato i loro profili TikTok durante la pandemia. E si arriva ad oggi, quando molti campus assumono studenti per creare contents. E i contenuti non devono essere perfetti: meglio autentici e un po’ grezzi, così raccontano i marketer. Vlog del campus, cosa si mangia in mensa, nottate passate tra i libri – l’importante è che i video facciano venire voglia di studiare lì. E se sei un’università fortunata, i TikToker lo fanno gratis per te. Studenti top come quelli della Columbia non fanno che postare la loro perfect daily routine, dal caffè nel campus agli after parties.

Sarà la strategia vincente?

Autrice: Francesca Tortini

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