I dipendenti di JP Morgan non ne saranno felicissimi (o forse sì, vai a sapere), ma that's it: è ora di rimettere giacca e scarpe scomode e tornare in office. Jamie Dimon, il capo supremo della banca più grande degli Stati Uniti, ha deciso che il lavoro da remoto è roba vecchia. Fine del telelavoro, addio alle call dal divano: si torna tutti in ufficio cinque giorni su cinque, senza se e senza ma.
Al momento, circa il 60% dei 300mila dipendenti di JPMorgan era già tornato a fare presenza fissa. Ma il restante 40%, che ancora si godeva un paio di giorni a settimana di smart working, ora deve dire addio alla flessibilità. Una decisione che sa di ritorno al passato, ma che secondo Dimon è necessaria per aumentare produttività e collaborazione. La logica è questa: meglio vedersi faccia a faccia, magari alzando la voce, che scriversi email chilometriche o fare riunioni su Zoom dove nessuno ascolta.
La mossa, che segue una stretta graduale iniziata già nel 2021, non è un colpo di testa. I big boss sono stati richiamati in ufficio a tempo pieno già dal 2023. Ora tocca a tutti gli altri. E per rendere la pillola un po' meno amara, JP Morgan sta investendo in un grattacielo nuovo di zecca a Manhattan. Non è il solito ufficio grigio: qui ci saranno spazi per yoga, meditazione e altre amenità per alleviare lo stress da open space. Che insomma, schifo non fa.
JP Morgan non è l’unica a mollare lo smart working. Anche Goldman Sachs e Amazon hanno già obbligato i loro dipendenti a tornare in ufficio. Però, non tutte le aziende la pensano allo stesso modo: Citigroup, per esempio, mantiene una certa flessibilità. Insomma, c’è chi sta con il piede in due scarpe, cercando di bilanciare la produttività con il benessere dei lavoratori.
Ovviamente non è tutto rose e fiori: esperienze recenti, come quella di Amazon, dimostrano che costringere tutti a tornare in ufficio può creare un po’ di malumore. Chi si era abituato a lavorare da casa, potrebbe non essere troppo felice. Una cosa è chiara: il vecchio 9-to-5 in presenza non è morto. E chi sperava in un mondo con meno sbatti in smart working, beh, forse deve rivedere i propri piani.
Autrice: Francesca Tortini
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