Genitori imbruttiti, questa probabilmente vi interessa: il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara ha annunciato al Giornale le novità che riguarderanno la scuola, già a partire da settembre. Parliamo delle Nuove Indicazioni Nazionali per la scuola, cioè i nuovi programmi, messi a punto da una Commissione incaricata proprio dal ministro. La riforma sarà ufficializzata entro marzo, ed entrerà in vigore già a partire dall'anno scolastico 2025-2026.
Partiamo dalle scuole medie con il come back del latino, che verrà reinserito all'interno del curriculum delle scuole medie come materia opzionale a partire dal secondo anno. L'obiettivo, secondo il ministro, è quello di migliorare le competenze linguistiche approfondendo le basi della grammatica e della sintassi italiana. L'idea è chiara: collegare l’italiano alle sue radici e aprire i neuroni dei ragazzi a un patrimonio culturale che, boh, magari a qualcuno piacerà pure. E per chi si chiedesse: "Ma il Castiglioni-Mariotti?": è tempo di tirarlo fuori dalla polvere.
Novità anche alle elementari. Vai con lo studio della letteratura fin dal primo anno per "imparare a scrivere bene" con testi easy da imparare a memoria. Tra questi, filastrocche, scioglilingua, graphic novel, mitologia, fumetti, poesie, epica. Spazio anche alla Bibbia, considerata rilevante "per aver ispirato opere di letteratura, musica, pittura e influenzando il patrimonio culturale di molte civiltà".
Ehm, ok.
La geostoria va in pensione e lascia spazio a una narrazione "più umana". Meno nozioni sterili - così spiega Valditara - e più racconto, con un focus su Italia, Europa e Occidente. Antico Egitto, Cartagine e Dinastia Ming... anche meno. Dalla prima elementare i bambini saranno avvicinati alla musica, "alla sua comprensione, alla civiltà musicale".
Comunque va detto che le indicazioni nazionali non hanno un valore prescrittivo, danno una linea che poi i singoli istituti scelgono come seguire, con un minimo di flessibilità. Opinioni ne abbiamo?
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