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Editorial
sanremo_giorgia_annalisa

Ed eccoci arrivati anche alla serata cover, anzi duetti, anzi ognuno faccia un po' come caz*o gli pare. Si corre tantissimo anche stasera, inizia seriamente a venirci un po' l'ansia perché va bene non finire di notte ma anche farci capire cosa sta succedendo non sarebbe male. Comunque, procediamo:

Roberto Benigni, voto: and the Oscar goes to...

Stavamo già sbroccando per l'idea "originale" e "visionaria" di invitare Roberto Benigni per la 758 volta al Festival, poi però ci siamo ricordati che è un genio e infatti è l'unico ad osare un po' di sana satira politica in grado di far sudare freddo soldato Conti. Robbberto!!!

Rose Villain e Chiello, voto: bellino

A cantare Lucio Battisti ci si poteva fare malissimo, e invece, alla fine, Rose e Machine Gun Kelly hanno portato a casa un’esibizione carina, gradevole e che non fa sanguinare le orecchie. Ci sembra già molto.

Mahmood, voto: spiace

Che sia la volta buona che qualcuno capisce che i cantanti cantano e i conduttori conducono. Con qualche eccezione - ça va sans dire - che però non è certamente rappresentata dal nostro Clark Kent sexy di Gratosoglio, che manco il tempo di scendere le scale e sembra pensare: "Che caz*o ci faccio qui". Eh, se lo sapessimo bro.

Geppi Cucciari, voto: imbruttita ad honorem

Intrattenitrice top level che regala perle di ironia, satira e cinismo. Adoriamo, ma avrebbe meritato qualcosa in più, tanto per cambiare. In Carlo Conti c'è evidentemente del sadismo perché altrimenti non si spiega 'sta scelta di farci apprezzare dei personaggi che poi durano meno di uno Spritz in una serata d'estate. Sprecata.

Clara e Il Volo, voto: ma alla fine bene

Speravamo di commentare male, ma ci tocca ammettere controvoglia che questo 3+1 funziona. The Sound of silence si presta benissimo al connubio di voci, e in questa veste Clara acquista un appeal epico che dovrebbe mantenere, invece di ostinarsi a seguire pedissequamente le orme di Elodie. Interessante.

Tony Effe e Noemi, voto: aridaje

Il nostro Tony le prova tutte per ricordarci Califano, e per riuscire nella titanica impresa ha avuto la sapiente idea di dotarsi di quello che gli mancava: la voce. E l'intensità. Ah, e anche l'interpretazione. Certo, Noemi miracoli ancora non ne fa, però di sicuro gli ha dato 'na mano. Dai, poteva andare peggio.

Lucio Corsi e Topo Gigio, voto: bella storia

Alla fine, in un Festival veloce ma sonnolento, in cui sono tutti bravi bimbi obbedienti, la scelta strana di Lucio Corsi di chiamare Topo Gigio per cantare Nel blu, dipinto di blu è la cosa più da rockstar che s'è vista finora. Per un capolavoro così onirico, alla fine, portarsi dietro un richiamo alla fanciullezza è stata un'idea vincente. Poetico.

Gaia e Toquinho, voto: ti piace vincere facile

Finalmente Gaia ha cacciato fuori le sue vibes brasiliane portando sul palco La voglia, la pazzia di sua Maestà Illustrissima Ornella Vanoni. Poteva procurarci del disagio? Sì. Ce l'ha procurato? No, anzi. Esibizione soffusa, sexy, e raffinata. Bravi tutti.

The Kolors e Sal Da Vinci, voto: sgamati

Ok, è ufficiale: i bro hanno capito tutto. Da veri maestri del business, hanno deciso di coverizzare la viralissima "Rossetto e caffè" di Sal Da Vinci, provocando un inspiegabile ma contagioso delirio collettivo. Tremendo o bellissimo, è questo il dilemma.

Giorgia e Annalisa, voto: ciaoooo

Pensando a come asfaltare gli altri competitor, Queen G ha pensato bene di chiamare accanto a sé Annalisa, tanto per aggiungere ancora più voce, classe e figaggine alla sua già notevole magnificenza. Non bastasse, le due hanno pensato bene di cantare Skyfall che significa tipo "catastrofe imminente", che è un po' quello che abbiamo pensato ieri a Milano, vedendo cadere la neve dal nulla in un giorno qualsiasi di febbraio. Divine.

Simone Cristicchi e Amara, voto: sì però basta

Messaggio ai big, agli aspiranti tali, agli Amici di Maria, a quelli con l'X Factor, The Voice e compagnia bella: BASTA cantare La Cura di Battiato. Stop, fine, the end, cercatevi un'altra cover perché avete rotto i maroni. No, neanche Hallelujah va bene. Grazie.

Achille Lauro e Elodie, voto: uh sì

Ci siamo svegliati tutti sudati, ma è stato bello.

Massimo Ranieri e i Neri Per Caso, voto: non avevamo dubbi

Oh wow, che cosa bellina che abbiamo sentito. Massimo Ranieri in versione cyborg con la lente a contatto di Fedez. E finalmente i Neri Per Caso tornano a Sanremo: "e ricordiamoglielo al mondo chi eravamo e che potremmo ritornare", dai.

Fedez e Marco Masini, voto: e quindi?

L'hype dietro questa esibizione ci stava togliendo il sonno da settimane, quindi capirete bene la nostra sorpresa nel realizzare che toh, alla fine era solo un duetto. Masini che urla "Bella Stronza" come solo lui sa fare e Fedez che ci aggiunge delle barre dedicate a noi-tutti-sappiamo-chi. L'attesa era essa stessa il piacere, forse più dell'esibizione.

 

 

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