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Il successo di Casa a prima vista è figlio del nostro amore per il “Property Porn”

Capiamo come mai il format sta spaccando così tanto

Oh raga, ormai la tv generalista è tipo il Wi-Fi nei tunnel della metro: inutile. Tutte le solite robe viste e riviste che manco i nostri nonni ce la fanno più. E allora, mentre il pubblico scappa a gambe levate su Netflix & Co., Real Time si è svegliato e ha capito come si fa a spaccare davvero. Dopo anni a importare format esteri come se piovesse, si sono lanciati con produzioni originali che fanno numeri da capogiro sia in TV che sui social. E tra tutti, quello che ci fa più rosicare e sognare allo stesso tempo è Casa a Prima Vista. Perché? Facile: è il format che ti incolla allo schermo e ti fa dire “Bello, ma dove li prendo sti soldi?”.

Insomma, siamo vittime del classico “Property Porn“, cioè il desiderio di ammirare ed entrare dentro case incredibili che però non possiamo assolutamente permetterci. Quattro stagioni in meno di tre anni, una quinta già partita il 17 febbraio e audience che tocca il milione di telespettatori a puntata.

Come funziona il programma

Roba easy ma devastante: tre agenti immobiliari si sfidano a colpi di appartamenti da vendere, cercando di convincere il potenziale acquirente che la loro proposta è quella giusta. Si gira tra Roma, Milano e altre città italiane, dalla Liguria ai laghi. E si vede di tutto: dalle ville di lusso agli appartamenti da ristrutturare con gli infissi del 1800, fino al bilocale che costa come un attico a Dubai.

E mentre ci fanno vedere ‘ste case da urlo, il programma ti sbatte in faccia la realtà: oggi comprare casa è peggio di un percorso a ostacoli. Tra prezzi fuori di testa, richieste tipo terrazzi in Porta Romana e doppie esposizioni impossibili da trovare, scovare l’appartamento dei sogni è una vera missione impossibile.

Ma i veri protagonisti sono loro: gli agenti immobiliari, che ormai sono diventati delle star. Ognuno col suo stile inconfondibile: dagli “spaghetti a’vongole” di Ida Di Filippo alla sincerità senza filtri di Mariana D’Amico, passando per il milanesissimo Gianluca Torre (qui la nostra intervista) e il suo “biscottino”, la classe indiscutibile di Nadia Mayer, le battute assurde di Corrado Sassu e il mitico marron-Blasco Pulieri.

Il segreto del successo del format

Cioè, diciamocelo: non è che il programma sia proprio una novità assoluta. Però ha trovato la formula perfetta per tenere incollata la gente. Presentazione dell’acquirente, ricerca della casa, visite agli immobili e scelta finale. Fine.

Eppure funziona di brutto.

Perché? Perché c’è la combo giusta di dinamiche, battute, richieste assurde tipo “Vorrei un terrazzo gigante e pure il giardino nel centro di Milano, ma con budget di mille euro al mese“, e ovviamente drammi finali con decisioni che ti fanno dire “Ma come caz*o hai scelto quello?!”.

E poi, diciamocelo: a chi non piace farsi un giretto virtuale tra case che probabilmente non potrà mai permettersi? Casa a Prima Vista è un reality show che è diventato un vero e proprio cult. E se c’è una cosa che abbiamo imparato è che non possiamo più vivere senza la doccia walk-in. Dai, ammettetelo anche voi.

Autrice: Francesca Tortini

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