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A Milano gira tutto, pure troppo: tram, bici, scooter elettrici, monopattini, taxi e pure le gambe, quando serve. Ma secondo Beppe Sala, il vero problema resta sempre quello: troppi milanesi col culo in macchina. Ok, non l'ha detta proprio così, licenza poetica. Il sindaco, durante il Festival dello Sviluppo Sostenibile in corso in città, ha detto chiaro e tondo: "Ci sono ancora troppe auto a Milano, bisogna usare di più i mezzi pubblici". Che poi, oh, non è che abbia tutti i torti.

Cosa ha detto Beppe Sala

Non riusciamo a convincere i milanesi a lasciare l’auto”, ha ammesso Beppe in versione onesta. E giù con l'elenco delle good intentions: rafforzare i mezzi pubblici, migliorare il servizio, farli diventare ancora più capillari e frequenti. Però, spoiler: non basta. Il punto è culturale, dice il sindaco. "Nonostante l’eccellenza del nostro sistema di trasporto, non siamo ancora riusciti a convincere tutti i milanesi ad abbandonare l’auto". E forse, diciamolo, nemmeno a farli scendere dal SUV per andare a prendere il pane a 400 metri da casa.

Il nodo? Troppi volanti in giro. "Parliamo di 49 auto ogni 100 abitanti, un numero che consideriamo ancora troppo alto per una città che vuole diventare modello di sostenibilità", ha sottolineato Sala, che ormai l'ha presa come missione personale. E infatti uno degli obiettivi strategici del Comune è proprio ridurre il numero di macchine in circolazione. Non domani, ma presto. Almeno nelle intenzioni.

Poi, il sindaco ci mette anche l’elemento business: "La transizione ecologica non è solo una necessità ambientale, ma anche un’opportunità economica. Alcuni Paesi stanno già dimostrando che investire nella sostenibilità può produrre benefici anche in termini di crescita e occupazione”.

Infine, l’appello più grande: non solo a chi prende la macchina per andare al bar sotto casa, ma a tutta l’Europa. "Serve prima di tutto una consapevolezza forte da parte dell’Europa, e di riflesso anche dell’Italia, per portare avanti questa trasformazione”, ha detto Sala.

La strada è segnata (parole sue): "La rotta da seguire è ormai tracciata e non è più negoziabile". Tradotto: la direzione è quella green, e non si torna indietro, anche se qualcuno continua a parcheggiare in doppia fila e a bestemmiare per Area B.

 

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