
Può un pupazzetto peloso con i denti sporgenti battere un'icona come Barbie? Non solo può, ma lo fa. Pop Mart, società cinese specializzata nella vendita di giocattoli ha superato il valore di mercato di Mattel (la casa di Barbie appunto) e di Sanrio (la casa di Hello Kitty, tra le varie venduto pure sul sito di Pop Mart). E tutto o almeno in gran parte, grazie ai Labubu. Anzi, LE Labubu, non dimentichiamoci che sono tutte femmine.
Per chi avesse vissuto nella Bat-caverna negli ultimi mesi spieghiamo. Le Labubu sono dei pupazzetti ideati da Kasing Lung, artista di Hong Kong, che ha fatto un cocktail di folklore giapponese e fiabe occidentali creando un mostriciattolo che è diventato un fenomeno difficile da prevedere o spiegare. Chiariamo che mostriciattolo non è dispregiativo, ma vezzeggiativo e hanno anche la categoria “The Monsters” sul sito di Pop Mart.
Diciamo anche un’altra cosa, ai miei tempi erano diventati tutti matti per il tamagochi, quindi dobbiamo solo stare zitti. Le Labubu però sono un filo diversi, nel senso che non ci fai nulla. Si agganciano a zaini e borse o si collezionano. Tutto qui. Da un punto di vista meglio, il mio tamagochi è stato dimenticato dopo mezza giornata in una borsa della palestra. Che brutta fine.
Torniamo però al fenomeno Labubu. Kasin li ha creati nel 2015 e Pop Mart ne ha acquistato i diritti ancora nel 2019. Ci avevano visto lungo insomma. Ma come sono diventati un oggetto cult? Una serie di eventi vagamente (s)favorevoli a seconda dei punti di vista. Prima genialata, rendere l’acquisto delle Labubu un evento divertente e condivisibile. Come funziona infatti? Compri una scatola alla cieca con dentro una Labubu e solo quando la apri scopri quale mostriccio ti è toccato in sorte. Manco a dirlo gli unboxing con le reazioni di gioia o disappunto hanno iniziato a circolare sui social diventando sempre più virali. Ma il vero boom è arrivato nel 2024, quando Lisa, La Lisa, quella Lisa, membro delle Blackpink, ha postato una foto della sua Labubu sui social media. Apriti cielo.
Di colpo vip e vippini hanno iniziato a sfoggiarli un po’ ovunque, per poi passare agli influencer fino ad avere collezioni speciali e collaborazioni d’eccezione (es con Prada) che li hanno resi ancora più ricercati. Ora capite anche la fila di due volte la circonferenza della terra davanti al Pop Mart store di Corso Buenos Aires (unico in Italia tra l’altro). Un sacco di gente continua a considerarli brutti e che chi li compra non ha gusto e vuole solo apparire? Ovvio. Qualsiasi cosa ha i suoi lovers e i suoi haters. Intanto però se ne parla in continuazione e i numeri di Pop Mart sono lievitati come i nostri girovita dopo le feste comandate.
Ma parliamo di numeri
I ricavi della prima metà del 2024 hanno raggiunto i 642 milioni di dollari (circa 588 milioni di euro), arrivando a chiudere l’anno a 1.8 miliardi di dollari con le vendite triplicate fuori dalla Cina. Sempre nel 2024 la società ha raggiunto una crescita del 430% sui listini di Hong Kong, divenendo il miglior titolo nell’indice Msci China. Questo che vuol dire? Un’azione della Pop Mart valer circa 25 dollari americani, mentre Barbie (indice Nasdq) è a 20,12 dollari. Labubu 1- Barbie 0.
Barbie però è dal 9 marzo 1959 che regna sul mercato dei giocattoli, con tutti gli alti e bassi delle varie epoche, i Labubu sapranno fare lo stesso? Abbiamo dei dubbi, ma mai dire mai.
Labubu fa il bis a Milano
Tutto questo successo non poteva che produrre conseguenze. Secondo quanto risulta a Pambianconews, stanno per cominciare i lavori per mettere in piedi una seconda boutique di Pop Mart, questa volta quasi in piazza Duomo, in via Dante 6. Inoltre, starebbe per aprire anche un nuovo temporary simile al pop-up visto durante la design week. Insomma, quelli di Pop Mart hanno capito che a Milano si fattura alla grande, e le code infinite ne sono la prova: non per niente la City resta l’unica città italiana a ospitare un Pop Mart store, insieme a Parigi, Londra e Amsterdam tra le europee.
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