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Altro che soft opening, altro che cambio di rotta post Briatore. Il “nuovo” Twiga di Marina di Pietrasanta versione 2025 ha deciso di partire con le bottiglie in alto. E nemmeno una o due, ma sessanta Dom Perignon regalati ai clienti presenti. Un’accoglienza sobria, insomma.

A fare gli onori di casa: Leonardo Maria Del Vecchio, figlio del fondatore di Luxottica, che ha preso le redini del celebre beach club versiliese dopo averlo rilevato da Flavio Briatore, appunto. Al suo fianco, in consolle (e su Instagram), Fedez, ospite speciale della serata inaugurale. E a giudicare da selfie, stories e balli, sembra che l’estate - da quelle parti - sia ufficialmente operativa.

Bottiglie, beat e business

La cifra? Fate due conti: una bottiglia di “Dompe” costa minimo 300 euro. Sessanta bottiglie? Si parla di almeno 20mila euro di bollicine offerte, così, per dare il benvenuto. Un gesto che ha subito chiarito il mood della nuova gestione: meno patinata, ma comunque extra lusso, con un tocco giovane (e molto social).

Del Vecchio, in total black con t-shirt e cappellino, non si è limitato a osservare dalla cabina di regia: si è mischiato ai clienti, si è fatto i selfie di rito, ha ballato e ha persino fatto una capatina in consolle accanto al DJ. Management coinvolto, direbbe LinkedIn.

Per chi si chiedesse se il nuovo corso porterà anche novità sui prezzi, la risposta è no. Restano invariati i costi delle tende private:

- 16.000 euro per una tenda stagionale
- da 400 a 1.000 euro al giorno per l’affitto giornaliero
- 45 tende disponibili, più una tenda “imperiale” vista mare per 12 persone
- Circa 120 dipendenti in servizio

Nuovo stile, firmato D&G

E non è finita qui. Giusto pochi giorni prima dell’evento, il Twiga era già finito sotto i riflettori per il restyling della spiaggia, grazie a una partnership esclusiva con Dolce & Gabbana. Il risultato? Un look tutto nuovo che spazia dagli asciugamani a righe bianche e verdi, ai tendaggi ombreggianti con maxi foglie di banano, fino ai cuscini e piatti dello stesso stile del ristorante annesso, il Vesta. Un vero e proprio cambio di pelle dopo 25 anni “made in Briatore”, che segna anche l’addio (quasi totale) alle storiche giraffe. Ne è rimasta solo una, rivisitata in chiave déco.

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