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Food&drink
gelati_confezionati

Qualcuno si ricorda quanto costavano un Cornetto, un Magnum, un Cucciolone negli anni '90? Lo chiediamo ovviamente a chi c'era, perché sicuramente non costavano 3 euro, che è il prezzo che si può trovare appiccicato di fianco al gelato confezionato di turno, in un qualsiasi bar cittadino o delle località di vacanza. Negli ultimi anni, prendere un gelatino per rinfrescarsi sta diventando uno sbatti non indifferente: 3 euro oggi, 3 euro domani, 3 euro per il nano, per me, per l'altro... insomma, dopo il caro-vita e caro-tutto, ci mancava giusto il caro gelati confezionati.

Ovviamente non lo stiamo dicendo noi, a sensazione: Federconsumatori ha analizzato l’evoluzione dei prezzi, confermando gli aumenti record dei gelati, specialmente di quelli confezionati: parliamo del 24% per quelli a stecca, tipo Magnum e Cornetto, mentre per le vaschette siamo ad un +23%.

E questo IN UN ANNO.

Se invece vogliamo estendere il confronto al 2021, le percentuali raddoppiano: l’incremento medio si attesta al 42%, mentre se addirittura guardiamo a quanto costavano i gelati confezionati nel 2002 scopriamo un aumento del 138%.

WTF!!!

Ma facciamo qualche esempio nel dettaglio: la classica stecca anni fa ti costava un euro, ma neanche. Oggi minimo devi cacciare fuori 2,8 euro. Capite bene pure che una volta il gelato potevi anche concedertelo tutti i giorni, specialmente in vacanza. Oggi magari ci pensi un attimo prima di svuotare il portafoglio solo per i gelati. Il cono confezionato, per fare un altro esempio, è passato da 1,2 a 2,5 euro, mentre per le vaschette siamo volati letteralmente dai 2,49 euro del 2002 agli attuali 7,98 euro. Crazy.

Ma perché 'sta cosa?

Secondo Federconsumatori, gli aumenti hanno varie cause. Ovviamente la crescita dei prezzi delle materie prime ha il suo ruolo da protagonista: latte, zucchero e cacao costano mooolto di più rispetto a vent'anni fa. Aggiungiamoci il caro-energia e siamo già a metà dell'opera. Secondo gli esperti, però, queste due motivazioni non bastano a spiegare il fenomeno.

Vogliamo dire che i brand di gelati ci stanno un po' marciando?

E diciamolo.

Piccoli prezzi, piccoli gelati

Poi c'è la furbata per non scontentare troppo i clienti. Volete prezzi decenti? Ok, però ti rimpicciolisco il gelato. È il fenomeno che gli esperti chiamano “shrinkflation”, paghi lo stesso prezzo ma per meno prodotto. Quindi - in sostanza - paghi sempre di più. Con i gelati industriali va così: quelli a stecca hanno perso il 15% delle loro dimensioni rispetto al 2002, mentre le versioni gourmet, sono in vendita in confezioni sempre più mignon.

Eppure noi al gelato non ci rinunciamo. Magari sbuffiamo, ci lamentiamo com'è giusto che sia, ma il rito del gelatino, specialmente se siamo in spiaggia, non ce lo vogliamo negare. Lo conferma sempre Federconsumatori, che segnala come - nonostante quanto scritto sopra - i consumi si mantengano stabili. Perché alla fine per quel magico momento di zucchero e freschezza consumato sotto l'ombrellone, o per vedere il proprio nano con la bocca tutta cioccolatosa... siamo sempre disposti a pagare.

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