Chi è over settanta, a riposo, con una gran voglia di dire la sua su ogni cosa e una miseria di pensione viene normalmente considerato un rompicoglioni. Chi è over settanta, a riposo, con una gran voglia di dire la sua su ogni cosa e un botto di miliardi sotto le chiappe viene considerato un filantropo, e può rompere i coglioni senza che nessuno se ne accorga. Fra questi c’è Bill Gates, che è arrivato ad essere abbastanza vecchio da sapere un botto di cose, ma troppo vecchio per farsi ascoltare, ha trasformato la figura di quello che la sa lui la vita e te la insegna ritagliandosi questo ruolo di motivatore dell’umanità, ma sempre col fare di chi non dice cose ad minchiam, ma ci ha ragionato su.
Alla fine, gli vogliamo così bene per averci imbottito i computer di applicazioni che ci sentiamo quasi in dovere di sorbirci le sue dritte su argomenti vari ed eventuali, come ad esempio i libri da leggere durante le vacanze di Natale. Gli è presa così, quindici anni fa, di punto in bianco, come quando di botto decidiamo che il portavasi dell’ex deve finire alla ricicleria di Bovisa, o quando finalmente ci lanciamo all’interno di quel cinese lurido davanti al quale passiamo tutte le sere quanto torniamo a casa.
A chi piace farsi le pippe sul marketing, si capisce subito che il target è gente ricca che per le vacanze ha un botto di tempo libero da trascorrere in luoghi caldi, accoglienti e luminosi dove mettersi comodamente a leggere dei libri molto probabilmente non così economici. E siccome nessuno legge solo, avrà anche la possibilità di condividere gli argomenti con gente altrettanto abbiente afflitta dagli stessi drammi esistenziali. Non a caso, Bill ha scelto cinque libri che “svelano come funzionano realmente le cose importanti”, segno anche che esiste una filantropia di serie B (sacrosanta) dove si stanziano un po’ di spiccioli a chi ha bisogno di cose importanti, e una filantropia di serie A, dove se ne spiega il funzionamento, in modo da rendere più skillate le classi dirigenti di domani.
E allora dai, vediamo se queste cose importanti sono quelle che pensate voi (f&f) e come funzionano.
S.VAN PELT, Creature luminose (Mondadori, 2022)
È un romanzo fra il sentimentale e il fantastico che trasuda tenerezza ad ogni pagina. Racconta una grande storia di complicità fra un’addetta di un negozio di acquari e un polpo del Pacifico, che scoprono di avere molte cose in comune. Certo, vista la gente che c’è in giro non c’è da stupirsi e non si capisce come mai il rapporto con un polpo dovrebbe essere più stravagante di quello con un cane o con un gatto, dato che si tratta di animali intelligentissimi in grado pure di uscire dai labirinti. Di cosa parleranno? Certamente non della differenza fra come mangiano il polpo alla gallega in Galizia e come lo mangiano a Madrid.

S. PINKER, When everyones knows that everyone knows, (2025)
Psicologo cognitivo particolarmente amato da Gates. Basta dare una spulciatina alla sua bibliografia per capire che il suo argomento preferito è vivisezionare i fenomeni sociali per analizzare come e perché ci comportiamo in un certo modo, nel tentativo di dare una risposta più complessa a “perché siamo pieni di sbatti”. In questo lavoro affronta il tema del sapere come comportamento sociale: in pratica dice, come facciamo ad essere certi della veridicità di ciò che sappiamo, dal momento che si tratta di una conoscenza che viene trasferita da persone a cui a loro volta viene trasferita… e via dicendo? Vi gira la testa? Bene, significa che forse avete bisogno di leggerlo.

H.RITCHIE, Clearing the air (2025)
A parere di Gates, il libro definitivo per capirci davvero sul cambiamento climatico. Hannah è una giovanissima data scientist che ha iniziato a snocciolare numeri sui social fino a diventare una star da milioni di followers. Il livello è decisamente pro, ma può essere letto anche da chi in sostenibilità si sente ancora un beginner per tutte le ore passate con una scatoletta in mano chiedendosi se va nella plastica o nell’indifferenziato. (alzi la mano chi lo sa). Se siete fra quelli che hanno già ordinato quintali di crema protezione 50 per il grande solleone finale, sappiate che Ritchie affronta la questione apocalisse basandosi sulla dura realtà dei numeri, e il bello è che le sue analisi la portano ad essere ottimista. Qualche esempio? I multimiliardari, da soli, consumano più del 50% delle risorse del pianeta. Fra questi c’è anche Gates: forse quando è arrivata quella pagina lì, lui era in bagno.

B.DILLER, Who knew (2025)
Autobiografia di una delle figure più influenti nel campo dei media, presidente di Paramount e Fox, dirigente di aziende di punta nel settore digitale come Vimeo e, udite udite, Tinder. Il libro è una confessione sincera e senza filtri di dubbi e debolezze di un uomo che per una vita ha dovuto tenere botta su tutto, e forse quello che ha stupito i lettori è stata la capacità di aprirsi in questo modo da uno che bazzica un mondo che aspetta solo un passo falso per farti fuori. Ma tant’è, il signore in questione è quasi ottantenne, e certe cose o le fai quando sei vicino all’Alzheimer o non le fai più.

E.KLEIN, D.THOMPSON, Abundance (2025)
Se non altro, questo libro di politica economica ha il pregio della tempestività: quale momento migliore per riflettere sul senso dell’abbondanza se non circondati da maglioni brutti, panettoni al cioccolato, regali inutili? Le vacanze di Natale sono in assoluto il momento migliore per spararsi un librone di due stimati accademici sul ruolo delle istituzioni nella redistribuzione della ricchezza, anche perché a Febbraio ci sono le Olimpiadi, ad Aprile c’è il Salone, a Giugno c’è Formentera, a Luglio è caldo, ad Agosto è peggio, a Ottobre c’è sicuramente qualcosa, a Novembre “sai che me ne frega a me della politica economica con i casini che ci sono in office” e allora dai, su, ascoltate Bill e toglietevi il prima possibile questo pensiero.

Così alla fine delle vacanze potete distinguervi dalla massa e dire: “E anche questo libro su come funzionano realmente le cose importanti ce lo siamo levato dai coglioni“.
Autore: Francesco Cellini









