Skip to content
L’amore non va in vacanza fa scuola: sempre più italiani scelgono lo scambio casa per le feste / Da Clio a Strazzer fino a Ferragni: come le influencer hanno gestito (con diversi esiti) la crisi del proprio brand / Per avvicinarsi alla Fontana di Trevi da gennaio bisognerà pagare un ticket (forse) / Boom di licenziamenti negli Stati Uniti: è tutta colpa dell’AI o c’è sotto dell’altro? / La cucina italiana è patrimonio Unesco, ma in Alto Adige parte il polemicone: “i canederli non sono italiani” / Facciamo un check di festività e ponti del 2026: tutti i regali del nuovo calendario / Vuoi essere un uomo “casual chic”? Beccati le dritte definitive per un look che spacca / Il senso dei Me Contro Te per il fatturato: i due si sposeranno (per davvero) durante uno show a Milano / Tiffany & Co. di via Monte Napoleone è stata eletta boutique più bella del mondo / Apperò! A Natale tra pranzi e regali spenderemo quasi 600 euro / L’amore non va in vacanza fa scuola: sempre più italiani scelgono lo scambio casa per le feste / Da Clio a Strazzer fino a Ferragni: come le influencer hanno gestito (con diversi esiti) la crisi del proprio brand / Per avvicinarsi alla Fontana di Trevi da gennaio bisognerà pagare un ticket (forse) / Boom di licenziamenti negli Stati Uniti: è tutta colpa dell’AI o c’è sotto dell’altro? / La cucina italiana è patrimonio Unesco, ma in Alto Adige parte il polemicone: “i canederli non sono italiani” / Facciamo un check di festività e ponti del 2026: tutti i regali del nuovo calendario / Vuoi essere un uomo “casual chic”? Beccati le dritte definitive per un look che spacca / Il senso dei Me Contro Te per il fatturato: i due si sposeranno (per davvero) durante uno show a Milano / Tiffany & Co. di via Monte Napoleone è stata eletta boutique più bella del mondo / Apperò! A Natale tra pranzi e regali spenderemo quasi 600 euro
CONDIVIDI:
Link copiato!

Da Clio a Strazzer fino a Ferragni: come le influencer hanno gestito (con diversi esiti) la crisi del proprio brand

Mettetevi comodi e vediamo 5 esempi di 5 influencer italiane e come hanno gestito i loro scandali.
19 Dicembre 2025

Amo gli scandali che riguardano gli altri, ma gli scandali che riguardano me non mi interessano. Non hanno il fascino della novità“. Come dar torto a Osca Wilde. Nei tempi moderni, però, come si esce dalla classica situazione di m…a? Le persone adulte (me) chiamano la mamma, altri l’avvocato, mentre i ricchi e famosi hanno dei veri e propri team. Presente la serie tv Scandal? Simile, ma senza salvare il presidente. E per certi versi uscire tutti interi dalle cosiddette shitstorm è anche più complicato. Mettetevi comodi e vediamo 5 esempi di 5 influencer italiane e come hanno gestito i loro scandali.

ClioMakeup – poca inclusività

Nell’ottobre 2020 Clio Zammatteo, in arte Clio Makeup, si è vista travolta da una valanga di critiche dopo il lancio della sua collezione di correttori. A far divampare la tempesta social alcuni commenti sulla poca inclusività dei suoi prodotti (nel lancio erano presenti solo 2 shade scure su 14 a maggioranza chiara), fino ad arrivare a vere e proprie accuse di razzismo. Un paio di giorni di delirio ed è stata la stessa influencer a scendere in campo a placare gli animi. Un minuto di messaggio, dato in esclusiva a Repubblica, dove ha specificato di essere “caduta dalla sedia” per le critiche ricevute, rispondendo con tono pacato e spiegando che chi aveva commentato in quel modo probabilmente conosceva poco i suoi prodotti e aveva visto solo delle foto online, oltre ad assicurare che le shade erano molto più diversificate da quanto apparissero nelle immagini. Lei stessa ha sottolineato proprio come quel lancio era il punto di partenza per un correttore che fin dall’inizio voleva puntare sull’inclusività e che aveva richiesto un lavoro importante di ricerca. Pur essendo la sua una realtà piccola, ha ricordato poi Clio nel video, ha sempre dato spazio all’ascolto delle necessità dei clienti tanto da avere anche una mail dedicata proprio per trovare la shade perfetta per la propria pelle. Diretta, semplice, rispettosa. Gestione della crisi 8. E come sempre haters gonna hate.

L’estetista cinica – amari conti

    Quanto danno può fare una piccola virgola? Tanto se chiedete a Cristina Fogazzi, alias Estetista Cinica, che ha messo a rischio la sua ditta VeraLab dedicata a beauty e skincare. Ma cosa è successo? Tutto nasce dai punti fedeltà o “punti fagiana” erogati dopo ogni acquisto che permettevano di avere degli sconti su quelli successivi. Peccato che invece di segnare un 0,05 euro per ogni punto era stato messo 0,50 euro per un totale di 10 milioni di sconto invece dei 500 mila previsti. Abbastanzetta. Ma le critiche? Il vero problema è stato che una volta scoperto l’errore i clienti VeraLab si sono visti ridurre dalla sera alla mattina il loro conteggio punti, senza comunicazione preventiva. Ed è stata proprio questa mancanza che ha fatto arrabbiare i più oltre ad aver scatenato critiche abbastanza feroci sulla sua capacità di gestione imprenditoriale. Come recuperare? Cristina ci ha messo la faccia chiedendo scusa tramite newsletter, nelle sue storie IG e rilasciando più interviste in cui ha chiarito l’errore in buona fede. E come non fosse sostenibile mantenere i punti in quel modo o la sua ditta sarebbe fallita. Diciamo un recupero in scivolata sulla linea che però ha risolto le cose. Gestione 6,5 perché il tutto si poteva evitare spiegando per tempo cosa era successo.

    Giulia De Lellis – problemi d’acne

    Avere problemi di acne può essere una colpa? In teoria no, in pratica se sei un personaggio pubblico qualsiasi cosa diventa un possibile attacco social. È successo a Giulia De Lellis dopo la pubblicazione di un video con Mr.DanielMakeUp, uno dei truccatori più conosciuti sul web, in cui ha mostrato la sua pelle al naturale ricevendo una valanga di critiche e commenti cattivi. Why? Ad aprile 2023 l’influencer romana aveva appena lanciato Audrer, la sua prima linea di Skincare pensata proprio per pelli problematiche e, a quanto pare, vedere che la sua pelle era “ancora” imperfetta ha scatenato le polemiche sull’efficacia dei suoi prodotti e sul fatto che avesse “sfruttato” quel suo problema per fare marketing. Giulia ha risposto a tono nelle sue storie Instagram ricordando come avesse sempre sofferto di acne, chiarendo che gli studi per i suoi prodotti fossero iniziati già nel 2016 e che per la sua pelle c’erano periodi più complicati da gestire, con sfoghi anche improvvisi. Soprattutto, ha ribadito che prima di criticare l’aspetto di una persona sarebbe carino informarsi. Insomma, in modo molto diretto ha ricordato alla gente di riflettere un attimo prima di dare fiato alla bocca. La sua linea, inoltre, continua ad andare a gonfie vele tanto che a gennaio di quest’anno è entrata nei beauty store di Sephora. Gestione cattiveria gratuita 8+.

    Martina Strazzer – mamme sul lavoro

      Il caso Amabile, ditta di gioielli dell’influencer Martina Strazzer, si è scatenato ad agosto di quest’anno. Il problema? L’assunzione molto sbandierata sui social di una lavoratrice incinta che si è poi ritrovata a casa al rientro della maternità. Dal punto di vista legale nulla da dire, era un contratto a tempo determinato e si è chiuso, ma la testimonianza della stessa lavoratrice di colpo senza lavoro e con una bimba piccola ha scatenato il web. Reputazione della Strazzer ai minimi storici, critiche feroci e perdita di follower. Risposta? Silenzio. Solo dopo una settimana arriva il comunicato di Amabile pubblicato sui social in cui si spiega che tutto era tutto partito con le migliori intenzioni e la volontà di rendere quel rapporto duraturo, ma che non era stato possibile a seguito di alcune criticità. Altro periodo di silenzio e poi è Martina a raccontare il suo punto di vista in un’intervista a Selvaggia Lucarelli. Lato Amabile il problema principale erano state le lacune sul lavoro e gravi errori da parte della neomamma che avevano costretto la ditta a decidere di non prolungare il rapporto. Martina si è presa poi la responsabilità di aver pubblicizzato troppo quell’assunzione, ribadendo però il suo impegno nel sostenere il lavoro femminile. Un esempio pratico il numero di donne presenti nella sua ditta, molte con contratti indeterminati. Risposta pragmatica, in cui il punto focale è stato il lavoro e i dati. A seguire dei video spiegoni su TikTok in cui Martina ha ripreso per punti quanto accaduto con attenzione particolare alla scelta di non commentare a caldo, ma prendersi del tempo per rivedere tutto quello che era stato fatto e chiarire ogni critica. Obiettivo raggiunto? Pare di sì, dal momento che Amabile nei mesi successivi ha aperto anche un secondo negozio fisico a Milano in via Torino. Gestione crisi 9.

      Chiara Ferragni – il pandoro

        E arriviamo allo scandalo che ha coinvolto Chiara Ferragni. Breve recap del Pandoro Gate (in cui rientra anche la parte Uova di Pasqua con Giochi Preziosi) nel caso qualcuno non lo sapesse. Tutto parte dalla campagna di Natale 2022 in cui l’influencer collabora con Balocco per un’iniziativa benefica destinata a raccogliere fondi per l’ospedale Regina Margherita di Torino con un Pandoro speciale a prezzo maggiorato. La realtà? Balocco aveva già fatto una donazione a maggio dello stesso anno. Quindi i soldi in più pagati per il “Pandoro Pink Christmas” dove sono finiti? Parte lo scandalo, l’incazzatura generale delle persone e tutta una serie di azioni legali che hanno portato da poco la procura di Milano a chiedere una condanna per la Ferragni di 1 anno e 8 mesi per truffa. La Ferry che ha fatto? Il suo video a pochi giorni dalla notizia con maglioncino grigio, aria triste e discorso un po’ confuso lo abbiamo visto tutti. Lei si è sempre professata innocente, parlando di errore di comunicazione in buona fede. Ha poi fatto donazioni di tasca propria chiedendo scusa. Ma quando c’è di mezzo la beneficenza serve di più. E qui, diciamolo, non ha aiutato nulla. Non c’è stato un fronte comune in cui si è cercato di spiegare questa “mancanza di chiarezza nella comunicazione”, ognuno ha fatto i cavoli propri a partire dalle ditte coinvolte e i suoi collaboratori. Il suo marchio va in perdita netta, contratti con sponsor saltati e ad aiutare ancora meno la vita personale di Chiara andata a rotoli. A ogni mossa sembravano le sabbie mobili. Il tentativo di rebranding e il lancio di una candela per la casa sono stati gli ultimi segnali di un’evidente crisi. La bufera l’ha travolta in pieno e su tutti i fronti. Gestione: meno infinito e oltre.

        CONDIVIDI:
        Link copiato!