L’immagine del milanese come una sorta di super stressato in perenne stato di pre-esaurimento nervoso è uno stereotipo duro a morire.
Sono anni che ci mostriamo immotivatamente solari e disponibili ogni qual volta ci allontaniamo dall’ombra della Madunina. Tutto questo al solo fine di mettere in discussione l’insopportabile pregiudizio.
Servirà a qualcosa? Probabilmente no e storie come quella che ci apprestiamo a raccontare sicuramente non facilitano il compito.
Siamo a Genova, precisamente in via XX settembre.
Qui, una manciata di giorni fa, un padre con il suo bimbo nel passeggino ha attraversato la strada con il semaforo rosso. Sfortuna vuole che, proprio in quel momento, passasse di lì in macchina un 47enne milanese con evidenti problemi di gestione della rabbia.
Stando alle ricostruzioni, l’uomo, indispettito per l’infrazione, avrebbe accelerato in direzione del passante, salvo poi evitarlo all’ultimo con una brusca manovra.
Sospiro di sollievo? Non proprio.
Poco dopo, destino vuole che il padre sia finito per passare proprio davanti al bar in cui si trovava il wanna-be-Jack-Sparrow della strada. Ne è nata la più classica delle liti, in cui il passante ha puntualizzato come quel comportamento fosse doppiamente irresponsabile vista la presenza del passeggino.
Come avrà reagito il nostro concittadino? Lo so cosa state pensando: si sarà sicuramente scusato, sottolineando però come anche il passare col rosso non sia proprio la manovra del secolo, a maggior ragione se si sta spingendo un passeggino.
Quasi: Testata in mezzo agli occhi, naso tumefatto e via.
Ora, per carità, i pedoni che si buttano in mezzo alla strada farebbero salire il crimine anche a Madre Teresa, ma qui, cari Imbruttiti, siamo al limite del fantascientifico.
Figa, ma stai calmo.
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