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Luci rosse di natale

Girare per le vie del centro alla ricerca dei regali di Natale è di per sé una palese violazione dei diritti umani; da quando poi i comuni di mezza Italia hanno avuto la bella pensata di trasmettere in loop le canzoni natalizie con la stessa ossessività di un rave della periferia olandese, la cosa è pure peggiorata.

Non sia mai che Mariah Carey non riesca a prendere abbastanza soldi dalla Siae anche quest’anno. 

Per carità, a tutto c’è una soluzione: Spotify a tutto volume e, sistema di insonorizzazione delle cuffie permettendo, si dovrebbe riuscire a comprare un paio di calzini per quello zio insopportabile senza doversi sorbire Jingle Bells per 35 volte. 

Di diverso avviso è stato però un gruppo di misteriosi disagiati di Vieste, i quali, probabilmente sprovvisti di un account Spotify, hanno deciso di dare una svolta progressista alla programmazione musicale della filodiffusione natalizia organizzata dal comune. Un vero e proprio attentato sonoro allo spirito natalizio del paese. 

In fondo, perché cantare Tu scendi dalle stelle quando puoi trasmettere l’audio di un film porno

Rossella Falcone, vicesindaco del comune garganico, ha denunciato l’accaduto sulle proprie piattaforme social con un post che non lascia spazio all’immaginazione: “L’intelligenza umana ha dei limiti, la stupidità no”. 

Secondo le ricostruzioni, durante la conferenza streaming per le prospettive turistiche di Vieste, un gruppo di disturbatori si sarebbe collegato a volto coperto e avrebbe reso pressoché impossibile il proseguimento della riunione con “parolacce, musica a tutto volume e scritte volgari sullo schermo condiviso”.

In quelle stesse ore, sarebbe stato quindi manomesso anche l’impianto di filodiffusione natalizio con la programmazione dell’inaspettata playlist. 

 
 
 
 
 
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"Pensare che i ragazzi si divertano nel rovinare l'atmosfera natalizia ricreata per i nostri bambini in un momento così difficile per tutti noi mi rammarica molto”, ha poi concluso la vice-sindaca. 

Ancora da trovare i responsabili, ma siamo abbastanza sicuri che i loro avvocati punteranno sull’infermità mentale causata da All I want for Christmas is you, un classico delle festività. 

 

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