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funghettiallucinogenidepressione

Il protagonista di questa storia deve essersi sparato una maratona di Vikings (la celebre serie tv ndr), altrimenti non si spiega: un uomo di trent'anni ha infatti rischiato di schiattare dopo essersi iniettato un infuso di funghi allucinogeni, cercando di curare la depressione.

L'uomo, poco informato sulle conseguenze del gesto, aveva un piano ben preciso: curare in maniera alternativa ai farmaci il disturbo bipolare di cui è affetto; dare un taglio alla dipendenza da oppiodi.

Neanche il tempo di rendersi conto della cazzata fatta che si è trovato ricoverato in ospedale per un mese e per otto giorni in terapia intensiva. Roba da lasciarci la pelle.

A riportare la notizia è il Journal of the Academy of Consultation-Liaison Psychiatry che fa subito chiarezza sull'accaduto. Il protagonista di questa assurda vicenda, dopo aver interrotto l'assunzione dei farmaci, ha trovato online dei rimedi a base di psilocibina: una sostanza psichedelica naturale prodotta da particolari funghi, e ha deciso di farne subito incetta.

È vero: se assunta in determinate dosi e sotto strettissimo controllo medico, la psilocibina può avere effetti benefici e aiutare a combattere la depressione. Non è però scritto da nessuna parte che vada bollita e iniettata in vena! Questo dettaglio dev'esser sfuggito al nostro creativo aspirante medico-scienziato, che dose dopo dose, ha subito iniziato a manifestare sintomi come letargia, nausea, diarrea, confusione estrema e ittero.

Sorpresa sorpresa. Dopo varie analisi, i medici dell'ospedale hanno individuato un'infezione batterica e fungina in corso nel sangue, curata con un ciclo di antibiotici e antifungini. Quelli sì che hanno funzionato...

 

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