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Editorial
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Avete presente il 4 Luglio?

Allora, il giovedì sera del 4 Luglio 1776 fu ratificato, su carta di canapa, il documento della Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti d’America, con la firma di 56 Padri Fondatori. In questo documento, di una portata storica e umana senza precedenti, tra le altre cose ci sono scritti i diritti inalienabili di tutti gli uomini: il diritto alla Vita, il diritto alla Libertà, e il diritto al perseguimento della Felicità. (Poi c’è anche il diritto di ribellarsi all’autorità da parte di un popolo, che mi fa commuovere, ma questa è un’altra storia).

Dunque, in questo periodo storico, a distanza di 245 anni, tutta la popolazione mondiale non è libera, non è felice e non vive. Ricordandovi che non si vive da morti, ma si può anche non vivere da vivi.

Partiamo da qui, prendendola molto larga, per arrivare a sgasare sul finale: il vaccino. 

Da quando è stato nominato la prima volta, io l’ho visto con lo stesso sguardo con cui Ethan dei Maneskin ha visto la vittoria agli Eurovision, un mix tra Brosio che osserva la Madonna e Joey Tribbiani di Friends che vede la pizza, per intenderci. 
Adesso pensate a una serata di luglio a Milano, che nell’aria c’è quell’effetto bagno turco, e nell’anima quel bisogno imminente di bere, pena la vita; ecco, con questo stesso identico spirito, io mi volevo scolare il vaccino. Quindi questo è stato il mood con cui mi sono messa in fila per ordinare. 

Da operatrice sanitaria mi sarei dovuta vaccinare già da un po’, ma dopo rallentamenti dovuti alla mia residenza non milanese, riesco finalmente a prenotarlo: 26 Maggio ore 12, Palazzo delle Scintille, ingresso B

Una settimana di attesa tra me e il mio Mr. Boombastic. Come me la sono passata? Immaginando i concerti. Sì, perché mi sono chiesta quale sia la cosa che più mi è mancata della vita di prima, e mi sono risposta che sono i concerti. La gente che condivide un’esperienza, unita dalla stessa passione, la musica nell’aria, dal vivo, toccarsi e non viverla male. Ho pensato intensamente a questo, e ai viaggi. Ok, ho pensato anche alla siringa, che non è che io sia tutta questa serenità davanti agli aghi, ma tra le tante, c’ho strascichi di ipocondria che si sarebbero fatti trapassare da un trapano pur di stare bene, quindi fifa da puntura messa a tacere senza possibilità di replica. 

Il 26 Maggio mi sono svegliata emozionata, il sorriso stampato anche mentre rifacevo il letto. 
Arrivo sventolando la mia prenotazione come la sarcedotessa che trasporta la fiamma olimpica; entro, non aspetto, seguo le indicazioni rosse a terra lungo il corridoio per l’accettazione. A ogni angolo qualcuno che ti saluta e ripete indicazioni che ti hanno detto tre passi prima; androne con tante sedie e poche persone, tante postazioni e immediatamente è il mio turno. 

Tessera sanitaria. Autocertificazione. 
“Ok, compili l’anamnesi”. 
Non sono allergica a niente. 
“È incinta?” No
“Allatta?” No
“Intende avere figli nei prossimi mesi?” Va bene che siamo in zona gialla, ma nei prossimi mesi intendo avere fogli. Di prenotazioni. Ai concerti. 
Tutta rincuorata mi mandano dal medico. Passando per altro corridoio e altri saluti. 
“Ciao, sei malata?” Così, de botto.
“Ah, hai avuto il Covid, ma è passato troppo tempo quindi due dosi anche per te”. Ok.
“Il tuo vaccino sarà Pfizer”. Tipo giorno di ecografia quando ti dicono il sesso del bambino.

Corridoio, svincolo, saluti, corridoio con assembramento di dottoresse che aspettano il mio braccio. Mi sceglie una, la più imponente, che mi sono detta la sua mano può esse piuma ma sarà fero, e invece: braccio sinistro, deltoide, piumissima.

Corridoio, mega androne con tante sedie e tante persone che aspettano di non sentirsi male. A me hanno dato 15 minuti che, per chi non lo sapesse, vuol dire che sono giovane. 
Sedia, sto bene, e penso: al massimo febbre, tachipirina e via. O magari febbrone e dolori post linciaggio. Oppure trombi, infarto, gelicidio, morte dei primogeniti, pioggia di zolfo, arcangelo Michele, Iva al 30%, svengo, farfuglio, risvengo. Suona il telefono.

“Hai fatto il vaccino?” Sì.
“Come stai?”. Na favola. 

Passati 15 minuti, salutoni, alla prossima il 30 giugno per la mazzata finale, ragazzi. 
E vi dirò di più, nemmeno il dolore al braccio ho avuto, zero. 

È vero, è la prima volta che si crea un vaccino in così poco tempo e, come tutte le cose fatte per la prima volta, si è beccato la diffidenza, se andava bene, o tutto l’oscurantismo, se andava male; pazienza. Anche il primo stronzo sulla terra che pensò di sfregare due pietre in mezzo alla savana si beccò le critiche degli altri che gli urlavano che sarebbe stato sbranato dai leoni e ben gli stava, e invece oggi è il figo che ha permesso la nascita della civiltà, per esempio. 

Il punto è che questa gente non solo serve per far fronte a una pandemia mondiale, ma serve proprio all’Universo: i divergenti, quelli che vanno a conoscere l’ignoto, quelli che ci hanno fatto scendere dagli alberi e smettere di mangiare banane.
Quindi pace, è la quota di delirio che si deve accettare per permettere il cambiamento, anche se devo ammettere che alcune obiezioni sono state così creative che voglio almeno assegnare rame, argento e oro. 

Ultimo tra i primi: “I bambini dopo il vaccino diventano Down”.
A un passo dalla vittoria: “Le sostanze che mettono nei vaccini fanno interferenza insieme col 5G”.
And the Oscar goes to: “Nei vaccini c’è alluminio, feti di bambini e la cacca".

Ecco, io nel kebab che mi sono mangiata e mi mangio con grande goduria, non so minimamente cosa ci sia dentro, magari accompagnato da una lattina di Coca Cola la cui ricetta resta a oggi segreta, ma nel vaccino Pfizer che mi hanno inoculato c’è questo: un RNA messaggero che non può propagare se stesso nelle cellule dell'ospite, ma induce la sintesi di antigeni del virus SARS-CoV-2 (che esso stesso codifica). Gli antigeni S del virus stimolano la risposta anticorpale della persona vaccinata con produzione di anticorpi neutralizzanti. L'RNA messaggero è racchiuso in liposomi formati da ALC-0315 e ALC-0159 per facilitare l'ingresso nelle cellule. Il vaccino contiene inoltre altri eccipienti:

• 1,2-Distearoyl-sn-glycero-3-phosphocholine 
• Colesterolo 
• Potassio cloruro 
• Potassio diidrogeno fosfato 
• Sodio cloruro 
• Fosfato disodico diidrato 
• Saccarosio 
• Acqua per preparazioni iniettabili

Dunque pare che, in questi due anni, la merda ci sia stata praticamente ovunque, meno che nelle fialette di vaccino. 

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