Amici dal sonno normale e leggero finalmente la giustizia ci tende la sua benevola mano: se lo sciacquone fa troppo casino, si ha diritto al risarcimento. No mercy per chi lo tira all night long facendoci vivere la meravigliosa esperienza di un rafting in quel del Niagara. Questo è ciò che ha decretato una sentenza della Cassazione, sottolineando che viola il diritto al riposo. Facciamo però qualche precisazione.
L'imputato, lo scarico del wc, era stato murato in malo modo in una parete divisoria - sottile quanto la panatura di un involtino primavera - che confinava con la camera matrimoniale di una coppia.
I coniugi dell'appartamento sito nel Golfo Dei Poeti (La Spezia), esasperati dalla situazione intestinale notturna dei suoi proprietari, si erano rivolti all'avvocato. Per loro sfortuna, infatti, il letto confinava proprio con il rumoroso vicino e non vi era alcun modo di porre fine al supplizio, ridisponendo l'arredo della stanza.
Il Giudice Antonello Cosentino, incaricato di mettere fine al diverbio, inizialmente aveva rimandato a casa il duo, ignorandone la richiesta. Successivamente, visto il ricorso in appello, si è dovuto ricredere: la perizia disposta dalla Corte ha accertato nell'effettivo che lo sciacquone sfracassava non poco le balle, "Pregiudicando la qualità della vita" della coppia.
A loro volta, i fratelli proprietari del wc incriminato si sono rivolti anch'essi alla legge, scoprendo così di essere bellamente nel torto: è stato appurato un "Superamento di tre decibel rispetto agli standard previsti dalla normativa specifica". È a questo punto che la situazione di merda si è finalmente risolta: la sesta sezione Civile della Suprema Corte ha condannato i due uomini a risarcire con 500 euro l'anno la coppia a partire dal 2003.
Salvi, per questa volta, quelli che alle 2 del mattino decidono di ballare Move la Colita con il mobilio, in preda a un'improvvisa astinenza da lido romagnolo. Ma toccherà anche a voi prima o poi versare un bel risarcimento, sappiatelo.
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