Il film definitivo, in grado di dare filo da torcere ai blockbuster statunitensi, porta la firma di tre registi italiani specializzati in thriller. Dall'hinterland milanese, infatti, arriva uno di quei copioni che, signori e signore, prendete i popcorn, mettetevi comodi e impostate la modalità non disturbare sullo smartphone. Un 35enne di Seregno, aiutato da un paio di amici, ha inscenato un finto rapimento per spillare soldi agli anziani genitori.
Verso le ore 20 di sabato 19 febbraio, l'uomo ha telefonato a mamma e papà, dicendo di essere sul punto di morire, in balia di aguzzini calabresi assetati di sangue che volevano "Farlo a pezzi e lasciarlo per strada". I terribili rapitori - aka i due complici, un coetaneo partenopeo e un 49enne monzese -, volevano un riscatto di 1500 euro.
La cifretta da poco doveva già far intuire che si trattasse di una cazzata, ma continuiamo il racconto. La coppia di 60enni, terrorizzati all'idea che il figliolo potesse lasciarci le penne a causa dei precedenti (tossicodipendenza), hanno subito allertato i Carabinieri.
Le forze dell'ordine, da manuale, hanno quindi organizzato un finto appuntamento per lo scambio di denaro, presidiando la zona. Appostati nei dintorni mentre i due anziani prelevavano, hanno subito sgamato il 35enne e i due complici, comodamente seduti su una BMW con targa ceca. Una volta accertato l'accaduto, i tre furbacchioni mancati sono stati denunciati e accusati di violenza privata e procurato allarme in concorso.
C'è da dire che, oltre alla poca astuzia, hanno persino peccato d'originalità. Lo script di questa avvincente pellicola non è altro che un plagio, una scopiazzatura da povery del sequestro inscenato da Mister Lapo Elkann nel 2015. Sono stati loro stessi ad ammettere l'ispirazione alle forze dell'ordine. Anche in quel caso, come per i nostri tre sfortunati eroi, la figura di merda e la perculata sul web fu totale.
Try harder, emulatori futuri.
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