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La maggior parte di noi, guardando un film o una serie teen, ha sognato almeno una volta di studiare in un campus americano. Con gli stanzoni condivisi, gli infiniti prati verdi, gli amori struggenti e volatili e le inquietanti e ambitissime confraternite. C'è chi dice di sì e chi mente. Ebbene, rullo di tamburi... anche Milano avrà il suo campus d'ispirazione yankee. Great!

Non subitissimo eh, siamo ancora alle fasi iniziali. Però i lavori per mettere in piedi a Rogoredo il campus del conservatorio Giuseppe Verdi (denominato Bosco della musica) sono cominciati. Palazzo Marino ha infatti approvato le linee guida per la sottoscrizione di un protocollo d'intesa tra il Ministero delle Infrastrutture, il Miur, Regione Lombardia, Conservatorio e Palazzo Marino. Due piccioni con una fava, come si dice: da un lato si avrà una struttura figa, dedicata alla musica, con tanto di aule, laboratori, auditorium, alloggi, aree di ristoro e tutto il necessario; allo stesso tempo si andrà a completare la riqualificazione urbana della zona. Top.

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Scorcio di un Campus americano

L'area, che ad oggi appartiene al Comune, ha una bella superficie di oltre 13mila mq, e verrà concessa a disposizione per 90 anni al Conservatorio. Ma vediamo il progettino nel dettaglio: il fulcro sarà il Campus aperto, il primo in Italia, cioè un parco con un complesso di funzioni pubbliche, a partire dalla ristrutturazione della Palazzina ex-Chimici destinata allo svolgimento dell’attività didattica dei corsi di popular music (jazz, pop, rock), e dal recupero a verde pubblico della parte dell’area oggi adibita a parcheggio. Andranno poi ad aggiungersi un complesso con aule e laboratori digitali per la musica elettronica e il sound design; un auditorium tecnologico da 400 posti e 2 sale prove, che per determinati eventi potrà anche essere messo a disposizione dell’Amministrazione e del Municipio 4; un’arena all’aperto per gli spettacoli estivi (figata); una residenza mista di circa 220 posti per l’accoglienza di studenti, docenti e visitatori. Intrigantissimo.

Non mancheranno poi uno spazio di coworking per i ragazzi che escono dalla Scuola civica di liuteria e nuovi corsi e laboratori, anche in collaborazione con realtà universitarie e istituzioni culturali e scientifiche milanesi. Il costo di tutta la baracca è di 47 milioni di euro, e sarà coperto dai due ministeri coinvolti (per 20 milioni dal Ministero delle Infrastrutture, per 15 milioni dal Ministero dell’Università) e dalla Regione (12 milioni). Dai dai dai, un altro bel passo per Santa Giulia, insieme al work in progress dell'Arena per lo sport e lo spettacolo che ospiterà i giochi olimpici invernali del 2026 grazie a una capienza fino a 16mila spettatori. Non solo eh: ci saranno il PalaItalia e il campus, ma anche un grande parco pubblico di circa 360mila mq (uno dei più estesi della città), una zona residenziale, viali alberati, scuole, il Museo dei bambini, uffici e spazi commerciali. Tutto mixato con una rete di percorsi ciclopedonali e piazze pedonali. Bello no?

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