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Il genio: la moglie lo tradisce e lui chiede 600mila euro di risarcimento all’amante di lei

L'uomo tradito ha chiesto i danni al presunto amante della moglie, perché secondo lui l'avrebbe istigata al tradimento. I giudici, però, hanno respinto la richiesta e adesso l'infelice marito deve pure pagare un botto di spese legali

Essere traditi dal proprio coniuge non è certo una bella cosa. Ma ci pensate se tutti quelli che hanno beccato la moglie o il marito con l’amante chiedessero (e ottenessero) un risarcimento? Figa, che lavoraccio per i tribunali. Ecco perché i giudici non hanno potuto dare corda a un uomo che, dopo essere stato tradito dalla moglie, ha chiesto i danni all’amante di lei, ben 600mila euro. Che storia assurda, mettetevi comodi.

Un uomo di Deruta, paese in provincia di Perugia, è stato tradito dalla moglie, madre dei suoi due figli. Brutta situazione. Ferito nell’orgoglio, il tradito ha pensato bene di provare a chiedere un risarcimento, ma non alla sua consorte, bensì all’amante. “Mi ha rovinato la vita“, è stata la motivazione. Oh, ci ha provato. Però in Italia (fortunatamente) l’adulterio non è reato e l’infelice signore non solo non ha ottenuto i 600mila euro di risarcimento che aveva chiesto, ma adesso deve pure sganciare un botto di k per le spese legali, come riportato dal puntuale racconto del Messaggero. Storiaccia.

Un po’ il tizio ci aveva creduto. I suoi legali, infatti, facevano riferimento agli articoli del codice civile che disciplinano il matrimonio. Secondo i due avvocati quando l’infedeltà “Produce danno dà titolo al coniuge tradito di chiedere il relativo risarcimento anche nei confronti del terzo”. Mah, sarà. I giudici di primo grado di Spoleto però non si sono fatti convincere e hanno subito rigettato la sua domanda. L’uomo ci ha provato allora con la Corte d’appello di Perugia, ma anche lì nisba, nonostante le tante prove portate dal tradito per documentare l’infedeltà. Tipo nei film, avete presente? Foto della donna che entra in albergo con l’amante, foto dei due insieme, addirittura alcuni post social che la moglie fedifraga avrebbe scritto – a detta dell’ex – per sbeffeggiarlo.

“Quello ha iniziato a farle regali, a corteggiarla in maniera incalzante”, ha spiegato il marito tradito ai giudici. Insomma, secondo lui l’amante avrebbe istigato la donna al tradimento, facendola allontanare da casa senza manco mezza spiegazione. “Avevamo una bella famiglia che si è distrutta per colpa di lui. E ora deve risarcire me e i miei figli”. Per carità, la donna non vincerà il premio moglie dell’anno… ma anche lui che sottone, dai. E comunque niente, i giudici d’appello hanno stabilito che il presunto amante (presunto perché la donna non ha mai confermato il tradimento) era dotato “Del diritto di autodeterminazione, nonché della propria libertà sessuale, costituzionalmente garantiti”. E ci mancherebbe. I giudici hanno infine ribadito l’insussistenza di una “Condotta illecita fonte di responsabilità risarcitoria”. 

Figa, ma ci pensate se si fosse creato davvero un precedente? 

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