Cos'è che non si può comprare l'uomo più ricco del mondo? Bo, forse l'immortalità. Poi? Non ci viene in mente molto altro e, in effetti, il buon Elon Musk ha il cash per aprire tutte le porte che desidera, compresa quella tanto agognata di Twitter. Dopo numerosi tira e molla, e un buon numero di colpi a sorpresa, infatti, alla fine il boss di Tesla l'ha spuntata: il consiglio di amministrazione del social ha accettato la sua offerta dal valore di 44 miliardi di dollari. Per la precisione si è portato a casa il 100% della società a un prezzo di 54,20 dollari per azione. Twitter diventerà così, entro la fine dell'anno, una società privata controllata totalmente dal super imprenditore. Bomba.
"Il consiglio di amministrazione di Twitter ha condotto un processo ponderato e completo per valutare la proposta di Elon con un focus deliberato sul valore, la certezza e il finanziamento", sono state le parole di Bret Taylor, presidente (ormai quasi ex) di Twitter. "La transazione proposta fornirà un sostanziale premio in denaro e crediamo che sia il miglior percorso per gli azionisti di Twitter", ha concluso. Ottimo, win win. Il buon Musk, adesso, potrà gestire a suo piacimento una rete di circa 200 milioni di utenti. Un bel potere, che il geniacico visionario ha già fatto sapere di voler utilizzare a favore della libertà di parola. "Spero che anche i miei critici peggiori rimangano su Twitter, perché questo è ciò che significa libertà di parola”, aveva cinguettato Musk poco prima dell'annuncio dell'accordo. Su Twitter, aveva continuato il boss di Tesla, "gli utenti devono avere la percezione di potersi esprimere liberamente entro i confini consentiti dalla legge".
E quindi, cosa succederà adesso? Di certo sappiamo che sono partite le toto scommesse sui primi change che metterà in atto il Musk. Tipo far tornare sul social tutti quegli esponenti di estrema destra il cui account era stato bloccato per aver violato i termini di servizio della rete, causa incitazioni alla violenza sfociate poi nell’assalto al Congresso che tutti ricordiamo. "Penso che dovremmo andarci piano con i divieti permanenti forse si potrebbero provare dei time-out per essere ragionevolmente più liberi possibili", ha infatti dichiarato il tycoon. Potrebbe quindi esserci spazio anche per un ritorno su Twitter di Donald Trump, anche se l'ex presidente americano ha dichiarato che no, di tornare sul social non gliene frega una mazza. Soprattutto dopo essersi creato la sua, di rete: Truth Social. Ma non ci stupirebbe di certo se The Donald cambiasse idea, figuriamoci.
Noi intanto stiamo aspettando di capire, in un mix di curiosità e preoccupazione, cosa voglia davvero fare Elon Musk con Twitter, al di là di trasformarla nella "piattaforma della libertà di espressione per eccellenza". Il tycoon sta facendo il prezioso, e non vuole mostrare troppo le sue carte. Ha giusto manifestato l'intenzione modesta di trasformare la piattaforma, che a suo dire dovrebbe basarsi su un algoritmo open-source, quindi pubblico e liberamente modificabile. Molto probabile ci sarà l'introduzione di un edit button, funzione per modificare i tweet una volta pubblicati. Una possibilità che fino ad ora non è mai esistita, ma che Musk ha più volte dichiarato di desiderare. "Vorreste un bottone per modificare i tweet?" ha cinguettato lo stesso imprenditore qualche giorno fa, lanciando un sondaggio.
In occasione della Ted Conference 2022, che si è svolta alcuni giorni fa a Vancouver, Elon Musk ha comunque specificato che, a suo parere, un tweet deve poter essere modificato solo per un breve periodo di tempo dopo la sua pubblicazione, quindi non dopo un mese o più. Eh, troppo comodo sennò. Altro obiettivo di Elon Musk sarà la lotta a spam e truffe, soprattutto quelle legate alle criptovalute. "Voglio sconfiggere tutti gli spambot e al tempo stesso autenticare tutti gli utenti umani", ha detto il neo patron di Twitter. Oh Elon, finché si potrà dire figa senza problemi, noi siamo dalla tua.
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