Milioni di persone la seguono, tantissimi la amano, qualcuno la odia, pochi ne ignorano l'esistenza. Contano i numeri, e quelli ci dicono che Chiara Ferragni è una delle donne italiane più influenti al mondo. Un orgoglio pure per noi milanesi, perché benché sia nata in quel di Cremona, la Blonde Salad è un'Imbruttita fatta e finita, che oggi, 7 maggio 2022, festeggia i suoi primi 35 anni. Oh, auguroni Chia! Come regalo avevamo mezza idea di comprarti una borsa di Gucci, ma visto che ne avrai già almeno una dozzina, beccati una bella cronostoria Imbruttita della tua ascesa professionale. Che da ragazzina amante delle foto a potente imprenditrice digitale, un po' di cose ne son successe. E allora vamos guys!
2009, l'ideona. Una 22enne Chiara Ferragni e il suo fidanzato dell’epoca, Riccardo Pozzoli, decidono di aprire un blog di moda e lifestyle: The blonde salad. Figo il gioco di parole fra cesar salad (l'insalatona americana) e blonde, come la chioma della Ferry. Voi direte: eh, pure io posso aprire un blog. Eh, certo. Ma la svolta è farlo prima di tutti gli altri e dare al pubblico qualcosa che (ancora) non c'è. In America i blogger funzionavano di brutto, e quindi i due decidono di lanciare il trend anche in Italia. Il sito, che inizialmente è una sorta di diario di moda con le foto degli outifit di Chiara, riscuote fin da subito un grande successo, diventando in tempo zero un vero fenomeno del web.
2010, i primi passi. L'apertura del blog dà ufficialmente il via al successo di Chiara Ferragni. I post quotidiani con i look della Ferry diventano un appuntamento fisso, i brand iniziano a intuire il business e scattano le prime collaborations. Il cash iniziale, oltre a gasare la coppia di neo imprenditori, permette anche di ampliare il team di lavoro. Figa, tempo un anno e Chiara crea persino un modello di scarpe a suo nome, un paio di tronchetti da donna, in pelle. La prestigiosa ospitata agli MTV TRL Awards e il primo invito alla Milano Fashion Week segnano poi definitivamente la nascita del personaggio Chiara Ferragni. Taaac!
2013, il brand. Tre anni pieni di robe super interessanti. Tipo la collaborazione con Steve Madden per una linea di scarpe, un viaggio sponsorizzato da 500 e, soprattutto, la nascita della Chiara Ferragni Collection, brand di abbigliamento e calzature. Da quel momento il logo dell'occhietto azzurro inizia a spuntare ovunque (sul web e non solo) e schivarlo diventa una vera mission impossible.
2015, il caso Chiara Ferragni. Due eventi clamorosi quest'anno: Harvard dedica all'influencer un Case Study, per raccontare il business dietro a The blonde salad. Che roba. Nello stesso anno, Forbes inserisce Chiara nella lista delle personalità under 30 della categoria Art & Style, per la revolution apportata nel campo della moda e della comunicazione. Due motivi sufficienti per menarsela da qui all'Antartide, andata e ritorno.
2016, nascita dei Ferragnez. Nel 2016 Fedez scrive Vorrei ma non posto, classico tormentone estivo che farà da Cupido all'amore con Chiara. "Il cane di Chiara Ferragni ha il papillon di Vouitton", recita nel pezzo, e tanto basta ai due per iniziare a tacchinarsi via social. "Limoniamo?", scrive il rapper scherzando, ma nemmeno troppo. Dal virtuale al reale è un attimo: i due escono insieme e il resto lo sapete tutti: si innamorano, fanno un figlio (Leone), si sposano, fanno una figlia (Vittoria). Pure la vita privata di Chiara Ferragni diventa un brand e tutta la family inizia a vivere nel bene e nel male in una sorta di perenne reality social, The Ferragnez.
2017, Chiara diventa il boss. E intanto passano collaborazioni, premi, riconoscimenti, pubblicità, grana a palate. Da ragazzina che amava farsi le foto Chiara Ferragni completa definitivamente la trasformazione in imprenditrice. Nel 2017, infatti, la Ferry diventa Presidente e CEO della sua Azienda, TBS Crew Srl, e un anno dopo Presidente della Chiara Ferragni Collection. The blonde salad, infatti, non è mica più solo un semplice blog: è diventato una talent Agency (che si occupa anche delle Ferragni's sisters) un magazine online e una piattaforma di e-commerce. Nello stesso anno, viene nominata sempre dalla rivista Forbes "l'influencer di moda più importante al mondo". Ah, e nel 2017 apre pure il suo primo negozio a Milano. Figa che empowerment!
2019, il docu. Tralasciamo le millemila collaborazioni di questi anni, che altrimenti non ci stiamo dentro con la sintesi. Il 2019 è un anno figo soprattutto per l'uscita del documentario Chiara Ferragni - Unposted, diretto da Elisa Amoruso e presentato in anteprima non certo alla fiera del polletto fritto, ma nientepopodimenoche alla 76esima Mostra del Cinema di Venezia. La proiezione si è guadagnata lo status di film-evento più visto nella storia del cinema italiano: in tre giorni più di 160mila persone si sono sparate il film. A 'sto punto non aver visto il documentario può tranquillamente diventare valido motivo di emarginazione sociale.
2020, l'Ambrogino. Che anno di merda il 2020. C'è da dire, però, che a molta gente chiusa in casa causa quarantena, i Ferragnez hanno fatto un po' di compagnia. E hanno fatto anche parecchio del bene con la raccolta fondi per l'ospedale San Raffaele, un big help per aumentare i posti letto della terapia intensiva e sostenere numerose associazioni e organizzazioni di volontariato in un periodo di grande emergenza. Ecco perché, nel giorno di Sant Ambroeus, i Ferragnez hanno ricevuto l’Ambrogino d’Oro, la massima onorificenza cittadina di Milano. Gli haters non se ne sono ancora fatti una ragione.
2021, il reality Amazon. Potevano forse Chiara e Fedez non essere protagonisti di una serie tv sulla loro vita? Naaa. Ne abbiamo pure parlato in un altro pezzo/recensione, utile nel caso in cui non abbiate ancora visto The Ferragnez - La serie. Puntate carine, utili a scoprire qualche curiosità sulla family, tra agi, bisticci e normalissime menate che fanno simpatia.
2022, to be continued. Chiara Ferragni a oggi vanta quasi 27 milioni di follower su Instagram, che è un po' come riempire lo stadio San Siro per 337 volte. Leggenda narra che un suo post varrebbe tipo 70mila euro, e il suo patrimonio, fra collaborazioni e attività da imprenditrice, dovrebbe aggirarsi attorno ai 40 milioni di euro. Figa se fattura la Ferry! Bè raga, noi il recap l'abbiamo fatto. Vi aspettiamo tra i commenti, mi raccomando non dimenticate "Ma chissenefrega!" eh, che ci teniamo.
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