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Domanda: vi piacerebbe se a Milano la metro fosse gratuita? Si entra e si esce a piacimento, senza spendere un euro. La risposta non è necessariamente scontata: una metropolitana free potrebbe anche diventare un ammasso invivibile di esseri umani, attenzione. Il questito, comunque, ci è venuto in mente quando è stato annunciato, per sabato 11 giugno, l'ingresso gratuito nella subway meneghina e sulle linee 56, 70 e 73. Un'operazione di marketing di Visa eh: infatti potrà entrare senza pagare chi utilizzerà, per il ticket, una carta di credito contactless Visa. In sostanza basterà avvicinare al tornello abilitato la propria carta, aspettare pochi istanti per la conferma sonora e poi iniziare il viaggio. Per uscire dalla metro stessa roba, basterà avvicinare again la carta al tornello (andranno bene anche smartphone o smartwatch) e via.

Un assaggino insomma, ma rendiamoci conto che in certe città e in certi paesi la metro e i mezzi pubblici sono davvero gratuiti. Parliamo ad esempio del Lussemburgo, che il 1° marzo 2020 è diventato il primo paese ad aver messo a disposizione mezzi pubblici gratuiti. Tram, autobus e treni (esclusa la prima classe, ovvio). Tutto free. Che revolution. I mancati introiti dei biglietti venduti, circa 41 milioni di euro, sono stati compensati da un aumento delle tasse, ci sta, ma i lussemburghesi sono comunque contentoni. L’obiettivo dell’iniziativa era quella di ridurre il numero di auto circolanti dato che la nazione, secondo l’Eurostat, ha il maggior numero di autoveicoli per 1000 abitanti dell’intera Unione Europea e le strade sono super trafficate. E allora taaac, mezzi gratis, meno macchine e aria più pulita.

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Prima del Lussemburgo l'idea è venuta anche all’Estonia, ma solo nella capitale Tallinn, dove ci si può spostare gratuitamente da nove anni (tranne i turisti, troppo comodo sennò). Stessa cosa ha fatto la città francese di Dunkerque, che dopo aver pedonalizzato il centro storico e costruito centrali eoliche, ha continuato il suo mood green rendendo gratuite, a partire dal primo settembre 2018, alcune linee di bus urbani ed extra-urbani. Un successone: la metà dei 2mila passeggeri intervistati ha dichiarato di prendere l’autobus molto più di prima e il 48% ha affermato di usarlo regolarmente al posto dell'auto. C'è chi addirittura l'ha venduta e si muove solo in bus. E in Italia? Qui da noi solo una città ha pensato di sperimentare i mezzi gratis, Genova. Un'iniziativa che doveva durare fino a marzo, ma visto che i genovesi si sono presi bene è stata prolungata fino al 31 luglio.

L'obiettivo, anche in questo caso, è quello di estendere il più possibile l’utilizzo dei mezzi e promuovere una mobilità più sostenibile grazie alla riduzione delle emissioni di CO₂. "Meglio chiarire subito una cosa: il prezzo del biglietto copre un terzo del costo del trasporto pubblico in Italia, il resto è già pagato dallo Stato e quindi dai contribuenti", ha spiegato a Repubblica Marco Beltrami, presidente dell'Azienda Mobilità e Trasporti (Amt), compagnia pubblica fondata nel capoluogo ligure nel 1895. "Ora però a Genova è nata la volontà da parte dell'amministrazione di rendere la città più attrattiva e a misura d'uomo, offrendo un servizio diverso capace di aiutare non solo a ridurre il traffico ma anche a stimolare gli spostamenti in fasce orarie diverse rispetto a quelle di punta".

Da ottobre 2022 toccherà anche a Malta, che ha deciso pure lei di provarci con i trasporti gratuiti. Del resto oh, alcune analisi ci dicono che oltre alla minore congestione delle strade e alla drastica riduzione dei tempi di percorrenza, rendere i mezzi accessibili a tutti rende l'impatto ambientale e sulla salute più basso, diminuisce gli incidenti sulle strade, valorizza le città e fa salire il prezzo degli immobili. Che ne dite Imbruttiti, a Milano sarebbe fattibile?

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